Raglio
La community dedicata agli Asini

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Vorrei vedere il blog di :

Veterinari e Maniscalchi,grazie.
Commenti : 10
ragliaconnoi il 22-Nov-2010 in Generica
Parto venerdì pomeriggio per una breve vacanza con gli amici di sempre.
Tutto tranquillo,gli asini sono in buone mani e posso fidarmi.
Fiorellona decide che è il momento giusto per azzopparsi.
Mia moglie,senza esitazioni e per non allarmarmi,chiede consiglio all'amico Maniscalco.
" Vengo subito" dice e così fa,è sabato mattina.
Controllo e pulizia accurata,salta fuori una brutta sobbattitura,la apre facendo sfogare l'infezione,disinfetta,tampona e fascia il piede col nastro americano.
Aiuta l'asina ad entrare nel box,poi tranquillizza la donna che gli chiede il conto,
10 euro per la benzina.
Torno dal mio breve viaggio domenica sera e lei mi racconta l'accaduto.
Chiamo il Veterinario e gli spiego cosa è successo.
Forse è meglio una "copertura"
antibiotica mi dice,stasera ti porto l'antibiotico e le siringhe e proviamo anche la temperatura(io l'avevo già fatto).
Arriva.
Facciamo la prima di 5 antibiotico,temperatura ok,nessun problema,l'asina mangia e stà bene,appoggia bene gli anteriori è calma,rilassata e non ha sintomi di dolore.
Totale spesa 20 euro e due prosecchi,il costo di cento cc. di antibiotico.Le altre punture le farò io.
Grazie e ancora grazie a tutti i Veterinari e a tutti i Maniscalchi che lavorano con passione e per il benessere dei nostri animali.
E' arrivato il giorno...
Commenti : 28
PUNDRA il 17-Nov-2010 in Generica
La prossima settimana scatta operazione castrazione. I morsi tra i due ragazzotti sono aumentati un pò negli ultimi periodi, Blu ha riportato una piccola escoriazione sull' orecchio dx. Caffe nemmeno un graffio, sarà perchè Blu è un signore o perchè Caffe è un paravento.... Vedremo, comunque dato che li castrerò entrambi lo stesso giorno è meglio che stiano separati oppure possono restare insieme nello stesso box? Il vet. mi ha detto che è molto importante la fase post intervento, su punture antibiotici. Insomma pulizia con cleorina della stalla, qualsiasi altro vostro consiglio sarà ben accetto. Un salutone e grazie a tutti
il signore dei basti
Commenti : 26
platero il 15-Nov-2010 in Generica
Sono fortunata. Tenuto conto che non ho buona manualità e non so lavorare il legno, devo ammettere che una grande fortuna ce l’ho: quella di abitare (per ora) qua. Solo abitando qua posso godere di una inaspettata opportunità. Quella di farmi costruire un basto esattamente come lo vorrei, e come viene fatto da anni e anni… e usato da contadini e pastori. Ecco il mio racconto, che scarso contributo pratico porta al neo-nato Club del Basto, tantè che creo questo nuovo blog.
Ero orientata all’acquisto di un basto dell’esercito Svizzero, da modificare opportunamente, togliendo parti di ferro in eccesso, lo stesso tipo di basto che usa Mora e che trovo in vendita proprio nel mio paese, in un magazzino (bellissimo!) che tratta materiale militare. Interpellato il venditore, questi mi disse che stava proprio facendo costruire dei basti per asini, impostati esattamente sul modello del basto 71 dell’esercito svizzero, ma di misura più piccola. Basti metallici. Pesanti e adatti ad altrettanto pesanti carichi. Mentre aspettavo che la produzione desse il suo esito, per valutare e prevedibilmente acquistare, ho incontrato un signore dai capelli bianchi, che ho saputo essere l’artigiano che costruisce tutti i basti che vedo alle fiere del bestiame sul dorso di asini, muli e cavalli. Asini muli e cavalli che lavorano con i pastori. Basti di legno. Pesanti e robusti. Basti da lavoro, o da trekking lunghi e impegnativi. (non adatti per la gita giornaliera della piccola Lolita, tanto per capirci…)
In giro mi hanno detto che questo signore è l’unica persona che ancora costruisce basti di tipo tradizionale, in legno, come quelli che per generazioni sono stati usati dai pastori nelle nostre montagne. (Lui invece mi ha detto che nel cuneese c’è un altro artigiano che li costruisce). Ad ogni occasione cerco quest’uomo dei basti e mi spiega cose che non so (ad es. mi parla della difficoltà a trovare i materiali adatti: le fibre naturali, i tessuti coi requisiti giusti, i fili per cucire, per i quali le sue scorte si stanno esaurendo; ecc.).
In una delle nostre conversazioni gli ho detto che frequento questo sito di appassionati di asini, ove spesso vi sono discussioni sui basti, argomento che interessa molti degli asinari, alcuni dei quali hanno desiderio o necessità di possedere un buon basto. Pertanto gli ho chiesto se posso indirizzarli a lui, se gradisce che io fornisca i suoi riferimenti. Ma lui ha scosso la testa. E già sapevo il perché. Quando uno gli chiede un basto, la prima cosa che lui fa è quella di andare a prendere le misure. Munito di tutto l’occorrente, come un sarto, o un marmista, si reca al domicilio dell’asino, perché è quantomeno improbabile che l’asino si rechi al suo laboratorio. Misure e dime, e forse quattro chiacchiere. Poi inizia la costruzione. Il basto viene realizzato e fornito di tutti gli accessori e allestimenti che vengono richiesti: oltre a pettorali, braghe, sottocoda, anche cassette, ceste, sacche, borsoni, teli. Quando il basto è pronto viene consegnato. E in quel momento il lavoro dell’artigiano non è finito, anzi! Inizia il periodo di manutenzione, perfezionamento, adattamento. Un asino cresce, o dimagrisce: allora si lavora sul legno, ma anche e soprattutto sul cuscino per assottigliarlo o ispessirlo; la forma del cuscino deve ricalcare sempre, esattamente, la forma del dorso dell’animale. Poi magari nascono nuove esigenze, servono altre cinghie, servono dei nuovi attacchi, o spostare un gancio, o sostituire una fibbia. O magari fornirsi di un telo con le tasche per gli agnellini. L’uomo dei basti è lì, pronto ad intervenire. Per chi, come me, non ha manualità né conoscenza pratiche, è indispensabile. Per tale ragione il signore dei basti, con la barba bianca, scuote la testa e mi dice no, non posso produrre basti su scala industriale, per ogni basto ci vuole molto tempo, e non posso costruire un basto per un animale che non conosco, che non ho toccato, misurato e (penso io) accarezzato. (appena ne avrò l’occasione pubblicherò qualche foto)
Tanto ormai.........
Commenti : 3
natur284 il 12-Nov-2010 in Generica
Chi è nato disgraziato, non solo trascorre una vita grama, ma anche dopo la morte lo perseguita il suo destino crudele e sventurato. I Galli di Cibele erano soliti portare in giro per la questua un asino stracarico di bagagli. Quando questi morì di fatica e di botte, lo scuoiarono e con la sua pelle si fecero dei tamburi. Dopo un po' di tempo un tale chiese loro cosa mai avessero fatto del loro tesoruccio, ed essi risposero in questo modo: "Pensava di starsene in pace dopo la morte, ma ecco che da morto è caricato di altre botte".Fedro.
il BLOG,nato come diario di vita vissuta si è lentamente trasformato,grazie alla complicità/compiacenza del capo in contenitore di tutto e di niente.
E per vedere di migliorare la mia immagine pubblica , spesso stroncata dalla mia sincerità, anni e anni e anni addietro classificata come virtù,mi adeguo alla nuova funzione scrivendo , a mio parere, una cosa ai bordi dell'argomento ma molto , ma molto , più coerente con l'argomento del sito.Tanto ormai ........ .
TUTTI,volendo, possono partecipare.
P.S. Rileggendo le indicazioni del capo per chi intende inserire un nuovo blog l'ultima frase dice:
"Inutile apparirire senza sostanza da blog ."
Senza alcun riferimento con quello immediatamente sotto.

Pensieri annacquati
Commenti : 8
vale il 12-Nov-2010 in Generica
Piove, piove forte, da ore.

Cerata e stivali e si va a controllare se Juilio si è riparato nel ricovero, perché ancora non ho capito perché quest’essere sembra non temere la pioggia. E allora ogni volta che il tempo volge al nero, esco e vado a vedere, a cercare di capire.

Sembra che si porti nel DNA secoli di siccità africana, e che ogni acquazzone sia per lui una festa.

Sotto la pioggia, lui danza, e io mi rassereno nel vederlo danzare e sciolgo i miei nodi, e non posso non affidarmi al suo istinto di essere libero sotto la pioggia.

Poi, zuppi, ci salutiamo.

O forse sono solo io a salutare mentre arranco fradicia verso casa.
Lui, magari, continua a danzare con la pioggia nel suo mondo, che per quanto io desideri di farne parte, sarà sempre e solo suo…..e anche le sue notti a me ignote….
Ma perchè due più due non fa tre?
Commenti : 16
ragliaconnoi il 11-Nov-2010 in Generica
Se si parla di asini in Italia il merito è nostro.
Sì ma nostro di chi?
Di noi che spesso dormiamo con la luce accesa-
E poi?
Di noi che ci facciamo chilometri in camion-
Perchè?
Perchè dobbiamo farci conoscere-
Ma perchè?
Perchè non siamo così stupidi come dicono-
Ma perchè?
Perchè la gente ci deve incontrare-
Ma coma si fà?
Si partecipa....giro,faccio..vedo gente!
E a che serve?
A far sì che si parli noi.
Ma perchè?
Perchè la gente dimentica in fretta-
Cosa?
Il nostro passato,la nostra voglia di lavorare,la storia-
Che storia?
Di quando lavoravamo nei campi o nelle miniere-
E adesso?
Adesso non ci vuol più nessuno-
Perchè?
Perchè tantissimi non ci conoscono,non ci hanno mai toccati e nemmeno mai visti!
Ma dai?
Non ci credi,prova a chiedere a un bambino dove ha mai visto un somaro?
Allo Zoo?
Vacci tu allo zoo,io vado alle feste!
Ma ti stanchi?
Certo,quando torno a casa mi riposo,mica vado in vacanza.
Ma allora lavori alle feste?
Faccio finta,mi stanco perchè c'è confusione-
Però!!
Vabbè ohh!! Son tre o quattro giorni,ma poi mi diverto,tutti che ti accarezzano e coccolano è bello-
Perchè?
Perchè capisci che la gente ti vuole bene e che il tempo delle miniere è finito-
Posso venire anchi'io?
Certamente !!
Anche se son piccolino?
Meglio,vedrai tante cose nuove e così curioso come sei ti divertirai un sacco-
Dici?
Quando ci vai una volta poi vorresti andarci sempre!
Perchè?
Perchè quando torni a casa poi ti annoi a non far niente-
Allora vengo anch'io.
Dai vieni con noi,raglia con noi.




Ci metto la mia faccia!
Commenti : 16
elcholo il 07-Nov-2010 in Generica
Ma guarda che bellissima giornata .........
Dopo le ultime decido di non pensare e passare una lunga mattinata tutti dedicata a me e a i miei asini ......... me lo merito!
Spesso ho scritto che non riuscirò mai a ringraziare i miei asini per tutto quello che fanno per me... loro inconsciamente svolgono azioni e si prodigano nelle mie richieste in modo del tutto inaspettato e mi onorano del loro tempo in maniera sublime!Così facendo recupero le forze e le energie per affrontare la routine e la vita quotidiana della nuova settimana e non solo.
Grazie , grazie , grazie ......... se vedete i miei asini diteglielo anche voi , che sono un pezzo fondamentale della mia vita
Scusate ho deviato il discorso.
Decido di percorrere tutta una nuova strada , mi sono rotto di fare sempre le stesse e poi ho visto che anche loro reagiscono sempre bene alle nuove avventure.
Farò una strada che presenta delle salite e delle discese relativamente difficili , mi sono già detto che nei tratti + difficili scenderò
Sapete il mio carretto non è dotato di freno e per le discese brutte sono sempre preoccupato di gravare troppo sulle spalle (soprattutto di quelle di Gazzosa) dei miei asini.
La ruota è dotata di freno a disco ma non riesco a trovare una pinza adatta per impiantare tutto il sistema frenante.
Percorriamo la strada e nel percorso incontriamo nuove persone che magari non ci conoscono bene
E' sempre un piacere , vedere il viso della gente stupita positivamente e contenta di vedere una bella pariglia con dietro un losco individuo brutto , capellone e barbone.
Dicono che ormai mi conoscono tutti , l'uomo degli asini ............... quale onore!
Acquisita una certa esperienza mi permetto ad ogni incrocio di macchine , trattori o furgoni di fare il "pizzardone"
Aspetta mi fermo più avanti e ti faccio passare, stai calmo dove devi andare di corsa oppure simulo con le mani quello che ho in mente di fare.
Spesso in molti non fanno nessuna obiezione e all'incrocio degli sguardi, scambiamo anche qualche osservazione o meglio ancora ricevo inviti per passare a casa a prendere un caffè.
Ovviamente non mancano i "colioni" che imprecano o quando mi sorpassano "sgasano" a tutta birra per tornare nella loro dimensione al passo veloce.
Io oggi vado piano , vado al passo dei miei asini .......... spesso faccio decidere a loro il movimento io mi limito a guidarli a non commettere danni o per lo meno lo spero sempre.
Anzi vi chiedo , come posso spronare più spesso al trotto quei due testoni
Mi piacerebbe percorrere più spesso dei pezzi al trotto ma poi desisto , forse più io che loro e andiamo via al nostro passo naturale, il "passo".
Alla fine facciamo un bel girone e ci imbattiamo anche in una avventura.
Troviamo sulla strada uno stallone asino e manco a dirlo Gazzosa al momento è in calore.
Gli odori vincono su tutto , non posso fare nulla , ma la cosa che mi tranquillizza è che si trova in una zona recintata a dovere
Lei ovviamente in prossimità , esegue come da capitolato una bella "pissiatina" con conseguente "sbroccamento" di lui , la mia mente sta già pensando ora scavalca e succede il panico.
Per fortuna tutto questo non succede sia all'andata che al ritorno.
Il suo richiamo dura per tanto tempo in entrambi i sensi di marcia.
Razzo .......... come "je la molla" , 120 db meglio di una marmitta Termignoni
Credo che alla fine abbiamo percorso una bella e mitica passeggiata, tanti nuovi incontri e felicitazioni.
Per strada verso il ritorno trovo piccole canaglie intente alla raccolta delle olive e tradizionalmente scatta un mini giro all'interno del campo.
Spesso li porto con me e loro fanno di tutto meno che sentire tutte le mie disquisizioni sul mondo degli asini , della loro intelligenza e su come comportarci per andare d'amore e d'accordo.
Io lo faccio sempre , sicuramente pian piano qualcosa in testa gli entrerà, ma loro niente giocano con la frusta immaginando che sia una canna da pesca e prendono pesci giganti nonchè animali bizzarri e di tutte le stazze
Ora basta scendete tutti , Zio ha fame deve andare a mangiare ancora e Floridippo e Gazzosa sono stanchi.
Loro non fanno una piega e ci salutano ........ Ciao!!!!!


PREDATORI VECCHI E NUOVI
Commenti : 54
cannonau il 05-Nov-2010 in Generica
Mai fu più azzeccata scenografia ai giorni tristi di inizio novembre. La pioggia fitta e ininterrotta, e la nebbia solida grigio topo, da tante ore rendevano la vallata degna di un paesaggio della rumena Transilvania. L’insofferenza mi dava inquietudine.
Decidiamo di raggiungere il rifugio alpino di Cavarzano, a Poggio di Petto, dove si mangia divinamente al caldo del focolare.
Poche ore, a metà della giornata, plumbea giornata di festa.
Al rientro, passando davanti agli asini, sempre sotto la pioggia fitta, noto qualcosa di diverso (in effetti è tutta la mattina che sento un’uggia stana). Il cancelletto della veranda è aperto. Penso siano stati gli asini anche loro uggiosi per via del tempo. Comunque, fermo la macchina e vado a vedere. Non erano stati gli asini, qualcuno era entrato ed aveva forzato la porta in ferro. Si sono portati via selle, attrezzi, elettroutensili. Gli asini ci sono tutti, spaventati ma ci sono. Manca qualcun'altro: l’agnello, la capretta tibetana Bebyna, un bellissimo montone di razza Garfagnina (in via di estinzione). Cerco in giro e trovo la pelle, solo la pelle e le zampe, dell’agnello e di Bebyna, proprio li, dove giocava con i bambini. Del montone nessuna traccia.
Tra pochi giorni è il giorno del rito musulmano del sacrificio del montone. E’ tutto spiegato.
Che strano, forse per cacciare via il pensiero, ed il malessere, per quegli esseri sgozzati e scuoiati li, a casa loro, e mia, per quel bellissimo montone rapito, che vivrà solo qualche giorno prima di fare la stessa fine, senza poter nemmeno rivolgere uno sguardo implorante d’aiuto agli amici del suo branco, forse, per rimuovere tutto l’orrore che ho davanti agli occhi, che mi lascia inebetito, come tutti gli altri miei animali che hanno visto, il mio pensiero corre all’orso Dino (che ho letto è stato abbattuto). Penso, con un lampo istintivo, allora sarà giusta per queste persone, la stessa giustizia toccata all’orso Dino. Un lampo e ritorno col pensiero alla mia realtà. Sono preoccupato, anzi angosciato, per gli asini che restano. Come li difenderò? voglio sperare che anche questi nuovi predatori siano riconoscenti ad un animale che ha fatto la loro civiltà, e che per questo lo rispettino, quanto meno non gli facciano del male.
affetto
Commenti : 26
platero il 04-Nov-2010 in Generica
Facciamo una passeggiata in montagna. Usciti dal bosco, oltrepassata la bocchetta, abbiamo preso il sentiero che si affaccia a Sud sulla vallata: cielo blu, prati verdi. Tanta pace. All'improvviso Pepito smette di camminare, guarda il pendio e poi, subito, il cielo. Io non sento e non vedo nulla. Dapprima non noto l'ombra che repentina attraversa il pendio. Pepito invece l'ha percepita e intelligente come un asino, o predato come un erbivoro, ha cercato in cielo la massa che tale ombra ha proiettato. Un parapendio: uccello enorme, variopinto, che vola con fare minaccioso, pronto ad un attacco dall'alto. Pepito vigila. Ragiona. Cerco di tranquillizzarlo. Poi arrivano altri parapendii (c'è un campo di volo poco distante) e ci mettiamo entrambi a muso in alto. Visto che tanto non si procede, tolgo a Pepito capezza e longhina e mi sdraio sul prato. Dopo un pò i parapendii spariscono, trascinati altrove da qualche corrente contraria. Ma io lì sdraiata sto proprio bene... e non mi muovo. Pepito è visibilmente più tranquillo, gira libero lì intorno nel grande prato, bruca l'erba verde e fresca,, e intanto si avvicina, viene sempre più vicino, è accanto a me, si ferma, io fingo di dormire, ed ecco che, con naturalezza, si inginocchia e si sdraia. Proprio contro me. E, infine, appoggia il suo muso sulla mia gamba. Come un tenero amante. Cerco in fretta nella tasca il cellulare che fa foto scadenti, ma voglio documentare questo attimo, perchè, prevedo, so, immagino che altrimenti nessuno mi crederebbe.
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