Mai fu più azzeccata scenografia ai giorni tristi di inizio novembre. La pioggia fitta e ininterrotta, e la nebbia solida grigio topo, da tante ore rendevano la vallata degna di un paesaggio della rumena Transilvania. L’insofferenza mi dava inquietudine.
Decidiamo di raggiungere il rifugio alpino di Cavarzano, a Poggio di Petto, dove si mangia divinamente al caldo del focolare.
Poche ore, a metà della giornata, plumbea giornata di festa.
Al rientro, passando davanti agli asini, sempre sotto la pioggia fitta, noto qualcosa di diverso (in effetti è tutta la mattina che sento un’uggia stana). Il cancelletto della veranda è aperto. Penso siano stati gli asini anche loro uggiosi per via del tempo. Comunque, fermo la macchina e vado a vedere. Non erano stati gli asini, qualcuno era entrato ed aveva forzato la porta in ferro. Si sono portati via selle, attrezzi, elettroutensili. Gli asini ci sono tutti, spaventati ma ci sono. Manca qualcun'altro: l’agnello, la capretta tibetana Bebyna, un bellissimo montone di razza Garfagnina (in via di estinzione). Cerco in giro e trovo la pelle, solo la pelle e le zampe, dell’agnello e di Bebyna, proprio li, dove giocava con i bambini. Del montone nessuna traccia.
Tra pochi giorni è il giorno del rito musulmano del sacrificio del montone. E’ tutto spiegato.
Che strano, forse per cacciare via il pensiero, ed il malessere, per quegli esseri sgozzati e scuoiati li, a casa loro, e mia, per quel bellissimo montone rapito, che vivrà solo qualche giorno prima di fare la stessa fine, senza poter nemmeno rivolgere uno sguardo implorante d’aiuto agli amici del suo branco, forse, per rimuovere tutto l’orrore che ho davanti agli occhi, che mi lascia inebetito, come tutti gli altri miei animali che hanno visto, il mio pensiero corre all’orso Dino (che ho letto è stato abbattuto). Penso, con un lampo istintivo, allora sarà giusta per queste persone, la stessa giustizia toccata all’orso Dino. Un lampo e ritorno col pensiero alla mia realtà. Sono preoccupato, anzi angosciato, per gli asini che restano. Come li difenderò? voglio sperare che anche questi nuovi predatori siano riconoscenti ad un animale che ha fatto la loro civiltà, e che per questo lo rispettino, quanto meno non gli facciano del male.
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| CommentiIn questo momento ci sono 54 commenti | |
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| | | Inserito da pantagruele il 05-Nov-2010 alle 20:11:46
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | posso assicurarti, Cannonau, che il reato di abigeato è in forte aumento.
Sono diminuite le rapine in banca perchè rendono poco, la rete di macelli clandestini, invece, tira tantissimo.
Andrei piano con le accuse su base etnica/religiosa.
I ladri sono ladri e basta, non credo che dipenda dalla religione.
La macellazione rituale islamica è il sistema utilizzato tradizionalmente nelle nostre campagne per ammazzare gli animali.
Quanti contadini e pastori conoscete che adoperino uno storditore o una pistola a proiettile captivo?
Io nessuno.
E conosco alcuni pastori e diversi contadini.
E poi perchè citare sempre la macellazione halal e non quella kosher?
E' razzismo con cristiani ed ebrei e non lo è, chessò, con agnostici, animisti e musulmani?
Nei paesi occidentali (a maggioranza cristiana, per quelli affezionati a questo particolare) abbiamo inventato una cosa di cui non andare fieri:
gli allevamenti industriali, dove gli animali vengono torturati ancor prima di nascere (geneticamente selezionati per essere deformi) e per tutta la loro esistenza fino a una fine "indolore" solo sulla carta (nella realtà non sempre) e tutto per massimizzare la produzione e "l'efficienza".
O.t.: stavo quasi pensando di acquistare, se arrivo alla pensione, qualche capra, ho visto una pubblicazione, di recente, che pubblicizzava le razze più comuni per il latte, soprattutto.
Ma erano tutte razze di montagna (Camosciata, Saanen) e io vivo in pianura/prima collina.
Che caratteristiche ha la garfagnina? Si trovano esemplari?
(premetto che dopo le ultime riforme la mia pensione si è parecchio allontanata, non ho fretta, mandami, se vuoi, con comodo, un messaggio privato) | | | | | | | | |
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| | | Inserito da cannonau il 05-Nov-2010 alle 20:11:11
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | No, forse sono stato io a sbagliare. Ho dato la spiegazione che avesse una motivazione solida a giustificare un fatto di tale gravità (un forte credo religioso: Abramo messo alla prova del sacrificio del figlio – parla con un asino mentre si avvia al rito sacrificale – ma poi gli fu concesso di sgozzare il montone al posto del figlio). Comunque, una supposizione suggerita da una forte concomitanza di indizi. Ma a pensarci, chi lavora nella pastorizia, nella forma più arcaica, come possiamo trovare in Abruzzo o Sardegna, ma anche in tanti altri posti d’Italia, ha una tale confidenza con la morte animale da non ammettere un certo tipo di relazione affettiva che contraddistingue una cultura a loro lontana, ed inconcepibile. Se poi questa visione si accompagna alla marginalità sociale ed al bisogno (servo pastore) certe azioni sono pensabili. Sono due ipotesi che ancora, a fatica, si accompagnano ad una “ragione”, tutte le altre sono pura barbarie e degenerazione a noi incomprensibili e, pertanto, inaccettabili.
p.s.: per Raglia. Non sarei così fondamentalista….in fondo, il blog parla di un’offesa ad una asineria, e dei timori per la sorte dei propri asini.
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| | | Inserito da natur284 il 06-Nov-2010 alle 07:11:10
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Se creassimo un blog ogni volta che ci muore il pesce rosso, il canarino o il geco che dorme nel cassonetto dell'avvolgibile, seppur senza violenza come in questo caso, non avrebbe senso l'argomento Asini.
Anch'io ho scritto, preso dalla rabbia , parole di solidarietà verso Cannonau:ma forse erano scambi , anche se dolorosi , da bar.
C'è da dire che il tutto si è svolto ,come dice Sandro ,in un'Asineria:quindi anche in questo c'è una logica giustificazione.E ,se hai un certo numero di esemplari ,quando sei in giro con una parte ,gli altri sono comunque abbandonati.
Non pretendo assolutamente di avere una soluzione : ma se nella foto ci fosse stato un Asino ,e capisco che trattasi di soluzione grottesca,il caso non sarebbe nato.
Dura lex , sed lex .
P.S.Rileggendo l'elenco interventi a destra devo anche far notare che Raglia è l'unico sul sito ad avere due nick.Quindi se uno richiama il rispetto delle regole deve prima ....... .
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| | | Inserito da pantagruele il 06-Nov-2010 alle 08:11:35
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Forse sarebbe il caso di togliere i neologismi, blog crea sempre confusione, magari sarebbe meglio intitolare la sezione "Diari di asinari e asinofili" (che sarebbe poi il significato).
Lo so, sui motori di ricerca farebbe schifo.
La foto non è nella sezione foto e quindi non può essere fuori posto.
Faccio un esempio: scrivo un blog sulla costruzione della stalla e tutti gli accidenti connessi, magari dentro c'è qualche notizia utile, qualche nota divertente, è comunque un evento memorabile che merita una pagina di diario, e un evento che non accadrebbe mai, chessò, agli allevatori di canarini.
Che gli asini siano assenti (l'ultima volta Agnese mi fregava sempre il martello) è ininfluente per il diario.
Molto influente sulla costruzione della stalla (finisci molto prima).
Illustro il tutto con la foto di un segaccio e un martello.
Non mi sembra fuori luogo.
In questo caso c'è il racconto di un rientro al recinto turbato dalla effrazione, dal furto e dalla uccisione.
E' un evento memorabile, e può servire di monito agli altri iscritti per maturare un po' di prudenza aggiuntiva.
La pagina di diario mi sembra ci stia tutta.
Dalle foto ho potuto notare, inoltre, che le capre sono le compagne scelte più di frequente per gli asini; anche più dei cavalli.
E qui l'interesse per la community è evidente e pertinente.
p.s.: il becco è effettivamente stupendo, un vero peccato. | | | | | | | | |
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| | | Inserito da cannonau il 06-Nov-2010 alle 09:11:23
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Sperando che la notte abbia lavorato a far evaporare i fumi dell’alcool, rendendo più ricettiva la mente, scrivo due righe a Raglia, ma poi non risponderò più a nessuna replica da parte sua.
Non ho il tempo, ne la voglia, di scandagliare ossessivamente, alla tua maniera, i vari forum che negli anni si sono susseguiti nelle pagine di Raglio.com. La memoria mi aiuta, però, a prendere atto che in anni di polemiche, più o meno aggressive, più o meno strumentali, più o meno di basso livello, più o meno stupide, ci sia la sistematica firma di Ragliaconnoi. Se non ti conoscessi, mi verrebbe da richiamare l’art. 13 del regolamento. Comunque, Stefano, con questa tanica di benzina (ed i cerini) che ti porti appresso come la cartelletta della scuola, non fai del bene a questo sito ed in generale al mondo degli asini che, guarda caso, ti ha sistematicamente visto protagonista di ogni polemica (nelle varie sfaccettature di cui sopra).
In questo blog, sei stato patetico, ed anche preoccupante (mi domandavo la ragione dei complimenti, impensabili, nel blog della “comunicazione”: preparavi la trappola con l’alibi).
Confermo che questo mio blog nasce dall’esigenza di condividere, dolore e preoccupazione per una asineria attaccata dalla violenza. Pochi hanno colto il richiamo (orso Dino), per via di una situazione che si presenta ribaltata, ad un altro forum molto discusso.
La cultura/religione musulmana non c’entra se non come una spiegazione, presupposta, di logicità in ciò che è accaduto. E non credo proprio che un reazionario doc come te sia sensibile (almeno positivamente) alla tutela e all’integrazione delle diversità etniche e religiose.
La stupidata sulla custodia non merita neanche un commento.
A chi potrebbe obbiettare che questi scambi vanno risolti in forma personale, rispondo che il problema, in questa forma, ormai tocca tutta la comunità del sito.
p.s.: (per Natur). Già, parliamone nel bar. Se si è potuto scrivere compiaciuti (e minuziosamente descrivere) della testa del pollo staccata, che rimane nelle mani del suo aguzzino, strappando la pelle, perché tirata con troppa enfasi, si può pure scrivere di capre e pecore, alle quali tanti hanno voluto bene, sgozzati e scuoiati.
P.s.:(per Panta) come ieri mi freghi sul tempo: il becco, per sua fortuna è vivo. E' la capretta che è andata. Il montone garfagnino era un ariete. | | | | | | | | |
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| | | Inserito da ragliaconnoi il 06-Nov-2010 alle 11:11:33
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Caro Sandro Useli,io non ce l'ho con te ma con quello che hai scritto.Tu non meriti la mia attenzione.Hai asini e animali dappertutto e tutti incustditi come le asine annegate a Prato (quello era lo spunto giusto per fare un blog in tema asini)
Non credi che dovresti rivedere qualcosa?
I tuoi soliti giudizi sulla mia persona,tesi a squalificarmi sia come uomo che come asinaro non mi toccano,hai fallito il bersaglio.
Anche quando dai già per scontato che i mussulmani,con i quali tra l'altro spesso collabori,ti abbiano fatto quel dispetto.
Ne portasti anche uno a casa mia e io da bravo fascista,come tu mi hai accusato più volte di essere,l'ho fatto sedere alla mia tavola,che sia stato lui?
Tutte le asinerie da reddito(qualcuno che paga c'è sempre e lo sai bene) hanno bisogno degli asini per sopravvivere e sono costrette a lasciare il loro "strumento di lavoro" spesso incustidito.
Se un giorno l'Asino Animale dovesse rientrare nella cerchia degli animali da affezione spero che ne venga imposta la custodia,così come lo è per cani e gatti.
Solo i tanto odiati cacciatori lasciano i cani chiusi in serragli e incustoditi.
P.S Se ti hanno fatto pena i miei galli,al punto di chiamarmi "aguzzino" pensa a loro quando mangi il tuo tanto amato "porceddu",un lattonzolo di pochi chili e uccidilo con le tue mani se sei un'uomo.
Se vuoi rispondere fallo ma fallo tu,dei tuoi "avvocati difensori" me ne sbatto.
Come già detto mi dispiace per le capre,forse ora faranno felici altri bambini.
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| | | Inserito da elcholo il 06-Nov-2010 alle 14:11:14 | | | | | | | | | | | | | | | | | Perchè non la finiamo con questi inutili insulti e provocazioni reciproche.
Chiuderei qui il discorso , volterei pagina e dopo essersi fatti un esame di coscienza tutti quanti , rifletterei su come intervenire in tutti i settori di Raglio.com evitando sempre giudizi personali e pensando sempre prima di scrivere.
Il buon senso e il rispetto , prima di tutto e poi siam qui per gli asini , asini ,asini ,asini ,asini ,asini ,asini ,asini ,asini ,asini ,asini ,asini.
Credo sia inutile per tutti aggiungere altro.
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| | | Inserito da vale il 06-Nov-2010 alle 18:11:44
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Vorrei aggiungere solo un’esperienza personale, e se elcholo la ritiene fuori luogo è liberissimo di cancellarla senza che io me ne risenta.
Nella scuderia adiacente alla vecchia stalletta dove Giulio è stato per due anni, prima ancora che lui arrivasse, e prima che me la richiedessero indietro e che gli costruissi il nuovo ricovero, viveva il cavallo della figlia della mia vicina con la sua inseparabile capretta tibetana. La notte il cavallo rimaneva chiuso nel suo box, e la capretta libera di entrare ed uscire dal resto della scuderia lasciata aperta, con tanto di selle, finimenti e attrezzature in bella vista. Questa scuderia (ora ristrutturata in villetta) dista 100 metri dalla porta della mia cucina e 150 dalle finestre dei miei vicini, a portata di orecchio e di occhio. Di solito qui, tra noi o i vicini, c’è sempre qualcuno, e questo ci dà tranquillità sulla sicurezza dei rispettivi animali (anche se il cavallo ora è stato venduto) per ogni possibile inconveniente e/o incidente.
Fatalità una maledetta sera eravamo tutti fuori a cena, cosa che succede di rado, e la mattina dopo non è stato un bel risveglio, la visione è stata agghiacciante: la capretta era stata sbranata da un branco di cani randagi, che di solito si tengono a distanza, allertati anche dai nostri cani che seppur nei rispettivi giardini recintati e non liberi, in qualche modo difendono il “loro” territorio.
Forse ci sono state delle responsabilità, forse la capretta andava chiusa nella scuderia a doppia mandata, ma come prevedere una cosa simile, visto che la capretta non si allontanava mai dalla scuderia, e quando il cavallo andava a lavorare nel campo poco più in giù nella sua mezz’ora quotidiana la capretta non si allontanava dalla scuderia ma cominciava a belare per chiamarlo?
E poi questa è una zona molto tranquilla, a volte ci dimentichiamo anche di chiudere la casa a chiave durante la notte, oltre al fatto che siamo degli inguaribili ottimisti.
Questo solo per dire che non me la sentirei di “condannare” i miei vicini per non aver chiuso la capretta nella scuderia, come non me la sento di condannare nessuno, perché purtroppo le disgrazie possono capitare, e può capitare che proprio quella sera un branco di cani sia passato proprio da qui, come che umani dis-umani riescano ad ammazzarti o rubarti animali, per quanto li si possa sorvegliare e controllare a vista, perché non tutti dormiamo col fucile a portata di mano, e molti un fucile in casa non ce l’hanno e non lo vogliono avere.
Direi che a volte comprendere e cercare di immedesimarsi nei dolori e nelle preoccupazioni altrui è importante, perché simili orrori possono capitare a tutti, e allora sarebbe “nobile” lasciare il proprio ego a riposo, almeno una volta tanto, e magari tacere.
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| | | Inserito da vale il 07-Nov-2010 alle 19:11:31
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | alessia, probabilmente neanche io avrei preso giulio e i tre cani se non potessi avere il primo 50 metri fuori dalla porta e gli altri tre dentro e fuori casa, a loro piacimento, ma io sono un po' ansiosa di natura con i miei amati, e non è detto che sia un pregio....
ciò non toglie che non tutti possono "scegliere" come abbiamo potuto fare noi.
magari c’è chi per vivere deve stare in città e non può certo tenere un asino in un garage condominiale, e proprio grazie a quel lavoro si può permettere di mantenerli; chi non trova uno spazio in affitto con casa e vasto terreno a disposizione come ho avuto la fortuna di trovarlo io; chi ha un terreno agricolo non edificabile, e fa sacrifici (o meglio scelte) impiegando il proprio tempo libero per andare dagli asini invece che in un centro commerciale; chi ha un terreno edificabile e non ha i mezzi per edificare per poter vivere a stretto contatto con gli asini; chi ha avuto la fortuna di nascere in campagna, o di avere comunque a disposizione un luogo ideale, perché è nato nella famiglia giusta, e non a quarto oggiaro o a centocelle, o magari si è accasato bene.
tutto questo per dire che se solo chi ha fatto la scelta consapevole, o chi ha avuto più fortuna, possa decidere di prendere con sé uno o più asini, potendoli controllare e proteggere a vista, gli asini si sarebbero estinti da un pezzo.
sarebbe interessante, a questo punto, un censimento/questionario tra gli iscritti per sapere quanti di noi hanno gli asini sotto casa e a portata di vista e di orecchio, e quanti no.
sarebbero numeri e ci si potrebbe avviare una discussione corposa, come comparazione rispetto a quando gli asini erano solo nella stalletta di casa, o ancor più spesso i loro custodi umani gli dormivano sulla testa, sui soppalchi nelle stalle, che era anche casa, ma erano altri tempi, e sia gli umani che gli animali lavoravano sodo e con sudore.
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| | | Inserito da cannonau il 07-Nov-2010 alle 22:11:19
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Io, i miei asini li ho a portata di vista. Sono più di venti, che insieme ad altri animali (capre, montoni) crescono di un’altra decina. Sto su un poggio e se mi affaccio sul piazzale li vedo. A me piace vederli vivere bene, ho dato loro un buon pascolo (circa cinque ettari di praterie esposte a sud) servito dalle stalle aperte. Tutti gli amici abitanti in zona hanno sempre un occhio di controllo per i miei asini, quando sono via per lavoro, così faccio io per i loro. Quelli che tengo, per varie esigenze, nelle scuderie su a casa, sono intristiti. Ho le stalle vuote per scelta. Chi conosce gli asini sa bene che questi amano lo spazio in libertà, che la stabulazione o un paddoch non bastano. Anche avere tanti asini è una scelta, oltre che una grande spesa. Se posso, finché posso, voglio dedicarmi il più possibile a loro, curare quelli che nascono, ospitarne di disgraziati, trovare buone collocazioni, dopo averli ristabiliti, a quelli che non posso custodire. Eppure a me è successo quel che è successo.
Il maresciallo dei carabinieri mi ha detto che ci sono stati altri casi simili in zona. Mi ha raccontato che questa gente predilige attaccare gli animali in stalla, anche se vicino casa, perché è più semplice catturarli. Animali al pascolo danno più lavoro. Li attaccano di giorno, silenziosi, li spostano di poco in un luogo nascosto (un fosso, una siepe) ed in pochi minuti, con mani esperte, macellano, tagliano in quarti, mettono nello zaino e si dileguano. Se vengono fermati per strada possono sempre dire che hanno acquistato la carne. Di notte è tutto più difficile. Se ci sono i cani li ammazzano con estrema facilità (così è successo). Se la bestia è grossa (vitello, cavallo…… asino) basta un punteruolo ed un mazzuolo, ed un buon coltello affilato, portano via una coscia e lasciano li la carcassa. E’ successo a sesto F.no, nelle scuderie di un maneggio!
Il problema reale non è tanto la custodia degli animali, ma il motivo che porta a queste pratiche (la fame? Un mercato della carne clandestino?) e, soprattutto, la scarsa considerazione da parte delle forze dell’ordine e dell’opinione pubblica: a me, nessun carabiniere è venuto a dirmi di intensificare il controllo, in seguito al ripetersi di alcuni fatti di abigeato in zona. E se fanno il pattugliamento è per controllare ben altro, un animale da cortile, una capra o un asino fanno notizia solo se sono sbranati dall’orso Dino o dalla fantomatica tigre del Mugello.
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