Raglio
La community dedicata agli Asini

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Vorrei vedere il blog di :

di raglio.com
Commenti : 22
lakai il 21-Dic-2015 in Generica
A volte qualcuno mi dice: “tu che sei appassionato di asini, dovresti frequentare facebook; sai, ci sono un sacco di profili in cui si parla d’ asini, perché non vai?”
Rispondo che lo so ma che non me ne frega niente di sguazzare su facebook, poi penso che in effetti ci stanno in tanti, trascorrono lì il loro tempo e forse i tanti loro buoni commenti/consigli/esperienze/scambi potrebbero star bene su raglio, forse…si forse anche su facebook fanno divulgazione sulla conoscenza degli asini, in fondo è quello che conta.
Se anch’io andassi lì a parlare d’ asini…mi aggiungerei ai tanti like o dislike, pollici verso o contro, mi piace-non mi piace, forse riscuoterei successo e collezionerei tanti web-amici…ma non è quello che cerco…per parlare di asini c’è raglio.com, ho sempre sostenuto (perché ci credo) che al mondo non esistono altri siti così, mentre in qualcuno degli altri siti si parla “ANCHE” di asini, in questo c’è qualcosa in più, c’è vita, c’è sangue, c’è passione. Mi ci trovo “quasi sempre” bene e quando vedo o leggo interventi di certi iscritti, la maggior parte delle volte mi si rallegra il cuore, mi sento tra amici, come se ci si conoscesse realmente, con qualcuno è proprio così, se andassi via mi sembrerebbe di far qualcosa di ingiusto o irriconoscente.
A volte si leggono giorni di …”NIENTE”, una piatta assoluta! Nessun nuovo argomento! nessun commento!
penso che tutti (o quasi) la pensiamo allo stesso modo, nel senso che tutti (o quasi) andiamo interessati ad aprire per vedere novità, tutti (o quasi) restiamo delusi nel vedere che non ce ne sono, tutti (o quasi) aspettiamo che sia qualcun altro a mettere il primo messaggio interessante in cui poter appiccicare il proprio commento.
Il sito è di tutti (senza quasi), l’interesse di scrivere dovrebbe essere di tutti (senza quasi), la voglia di tenerlo vivo dovrebbe essere di tutti (senza quasi).
A questo proposito qualche anno fa (quando eravamo 1000 iscritti), Ragliaconnoi scrisse che (vado a memoria e mi scuso se sbaglio) pur essendo in tanti, si era in pochi a scrivere mentre la maggior parte non interviene mai, qualcuno non ha mai inserito un solo messaggio e lascia pensare di non volerne inserire.
Convengo che purtroppo è vero, la sua constatazione non faceva una grinza, ma essendo un sito libero non si può certo imporre l’obbligo di frequenza o regole con obbligatorietà di almeno un minimo di “x” messaggi o almeno un minimo di “y” argomenti o foto o video o almeno un minimo di “z” partecipazione ai raduni.
Il sito ha diversi anni sulle spalle, gli argomenti… sono quasi tutti stati “toccati”, affrontati, più o meno
approfonditi, ripetuti; in questo sito TUTTI abbiamo imparato qualcosa.
Tempo fa Nerone scrisse che Raglio.com era “arrivato al capolinea” ecc. ecc. (anche in questo caso vado a memoria e mi scuso se sbaglio), ma siamo ancora qui, il numero è aumentato, siamo quasi 2500, quel numero ha tendenza a salire sempre, un bel record, e allora? Non c’è forse di che essere contenti? Allora all’apparenza tutto va bene, ma purtroppo molti s’ iscrivono e dopo un primo entusiasmo di pochi messaggi spariscono, altri dopo una più o meno lunga militanza intensa decidono che non ci stanno più bene e cancellano il loro nick, qualcuno non fa neanche quella fatica ma smette semplicemente di cliccare sul link d’accesso; viene da chiedere se qualcuno di loro ha perso l’interesse per il sito o per gli animali.
Come sempre fin dal mio inizio in questo sito, dico la mia a modo mio cercando di rispettare tutti e non offendere nessuno, so che quando si dice qualcosa ci si espone sempre alle considerazioni altrui, l’importante è che non manchi mai il rispetto. Ho scritto che mi trovo “quasi sempre bene”, ecco! “ quasi” significa che qualche volta “non” mi trovo bene, purtroppo a volte capita che il clima si riscalda esplode una litigata e poi si sta tutti col muso, in silenzio, ma poi … riappare qualche foto, dei commenti, poi un blog, altri commenti e si … dai si riprende il giro.
augurios e saludos a tottus
Non dovrai più correre
Commenti : 10
platero il 20-Dic-2015 in Generica
Ora non dovrai più correre. Potrai farlo, ma solo se vorrai.
Sei con noi da sei settimane, quasi una quarantena. Giorni in cui ti ho osservato, a volte, lo ammetto: spiato, in cui ho parlato con te, ti ho accarezzato (sei molle, sembri senza ossa!), ti ho spazzolato (sei soffice), ti ho detto dei "No!" e ti ho chiamato. E ho iniziato a conoscerti. Come sei? qual è la tua indole? cosa "sai" fare? come sei stato addestrato? cosa non ti piace? quali sono i tuoi vizi? quali le tue paure?
Ma, soprattutto: stai bene qua? e ancora: vai d'accordo con Pepito?
E Pepito, che da otto anni vive con me, si relaziona con me, ha come riferimento costante e unico me, cosa ne pensa lui? Sei un intruso? un rivale? un amico? un compagno?
Il suo parere è fondamentale. Vorrei che fosse lui, anzi, che foste voi, a decidere.
Non posso fare errori. Non posso fare di una "presunta" infelicità, due infelicità.
Allora vi osservo, vi studio, anche filmandovi. Anche mostrando i filmati a chi può darmi un parere competente, a chi gli asini e i cavalli li cura, a chi gli asini e i cavalli li addestra. A chi conosce meglio di me le dinamiche del branco, i rapporti sociali, le gerarchie. Ma poi, ultima a decidere sono io. Che conosco Pepito. Ma che ancora non ti conosco, Biscotto. Pronuncio il tuo nome, lo mastico in bocca e...mi piace!
Guardo e riguardo i filmati. Guardo e riguardo i tuoi occhi. Cercando una risposta.
Pepito ti cerca, vuole sempre coinvolgerti, vuole giocare. E' insistente, è fastidioso, è invadente: instancabilmente ostinato ad avere un contatto con te. E' affettuoso: cerca il contatto fisico, appoggia la sua testa sulla tua groppa. Tu non invadi il suo spazio, rispetti le distanze: si capisce che a te il branco ha insegnato le regole sociali...e a pensare per te stesso. E tu ti allontani, tu affretti quel tuo passo lento, cerchi di lasciarlo indietro, di scaricare quel testone appoggiato sulla tua schiena. Quando Pepito non si arrende, usi anche le maniere forti. Hai un modo tutto tuo di calciare, alzi il groppone e tac, con entrambi i posteriori, un bel doppio calcio ben assestato. Pepito si allontana, mortificato. Ma allora tu lo provochi, prendi i suoi giocattoli, la palla, un cono, e glieli scuoti davanti al naso: fatico a capirti. Il gioco riprende, vi impennate, rampate, uno inciampa, l'altro esita, Pepito parte al galoppo e guadagna terreno, ma tu con la potenza dei posteriori lo insegui, lo raggiungi e cerchi di morderlo. Il gioco continua.
Vi osservo, alcuni giorni sono ottimista, altri giorni scuoto la testa sconfortata.
Prima che tu arrivassi avevo preparato un ricovero per te e le prime sere vi separavo in due recinti diversi, con ciascuno la sua stalla. Poi ho unito i recinti, sono rimaste le due stallette, entrambe aperte. Cerco di capire dove dormite: insieme? non lo so. Chissà se la notte, sospesa la sfida per la dominanza, la gara per il mio affetto, il gioco e la provocazione, chissà se vi mettete vicini, a respirare lo stesso fiato, a sospirare gli stessi pensieri.
Il fieno lo mangiate vicini, tranquilli. Quando vi dò pezzi di mela o carota aspettate disciplinati il vostro turno, facendo un passo indietro prima di prendere il cibo. Grazie a te Biscotto mi rendo conto di quanto Pepito sia ben addestrato: molte cose che lui sa fare e che io ormai davo per scontate, come se fossero naturali, mi accorgo che tu non le conosci, che ti comporti diversamente. Mi riferisco a cose come "cedere" o "andar contro" alle pressioni, come indietreggiare, girare ad un mio cenno col capo, fermarti se io mi arresto, camminare al mio fianco, lavorare in libertà. Cose che si imparano stando insieme ore giorni anni. Condividendo un cammino, una mela, una notte sotto le stelle.
Tu Biscotto queste esperienze non le hai fatte. Questa condivisione non la conosci. Forse non hai mai dormito sotto le stelle con il tuo amico umano... forse lui nel suo sonno non ti ha mai sognato.
Tu Biscotto sai correre. E' questo che facevi. E' questo che hai dovuto fare, per anni.
Qualche giorno fa arriva la telefonata: sei qua da un mese, devo decidere. Non ti ho ancora sognato, nei miei sonni: quel segno, che aspettavo, non è ancora arrivato. Ma devo decidere.
Si, Biscotto, si: ti tengo con noi!
Tu e Pepito con il tempo diventerete amici. Il palio sarà solo un ricordo. E non dovrai più correre.
Chi va e chi resta
Commenti : 4
Bicmak il 17-Dic-2015 in Generica
Così, i pensieri in libertà di qualcuno hanno superato il limite della educazione e hanno determinato la decisione di Heidiepeter di abbandonare Raglio.
Sicuramente molti tra voi ne sanno più di lei (e beninteso infinitamente più di me), ma forse vale la pena di ricordare che la vita non è una gara - anche se chi ha a che fare con gli asini dovrebbe conoscere molto bene questo concetto.
Quello che Heidi ha fatto per anni e continua a fare, basandosi solo sulle proprie forze e contro ostacoli di tutti i tipi, merita quantomeno il rispetto anche di coloro che si sentono più bravi di lei.
Ma purtroppo certe cose o si capiscono al volo o non si capiranno mai.
La diversità è ricchezza, ma forse qualcuno vuole una community fatta solo di persone uguali a se stessa, uomini duri degli Appennini che non hanno nulla da imparare sugli asini, e di conseguuenza nulla da insegnare?

Spero non sia così, sennò l'esempio di Heidi sarà seguito da molti.
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