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di : jolly
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Vorrei vedere il blog di :

La sconfitta
Commenti : 17
jolly il 27-Ott-2015 in Generica
Premetto.
Molte volte capita di leggere di animali mal tenuti e proprietari denunciati. E pensavo "Ma se non riesci a (man)tenerli, vendili o cedili, non farli star male."
Semplice no?

*****

Come alcuni sanno, in questi anni, vuoi la crisi (ed altri problemi) in casa non si è navigati nell'oro. Anzi. Però si sopravviveva. E si è sempre cercato di far stare bene tutti (a costo di mangiare "pane ed acqua") e non dividere la famiglia.
Ora è finita.
La crisi ci ha sopraffato e la famiglia si è spaccata.

Non si riesce più a mantenere in modo decoroso i nostri animali.
Ed allora, per essere coerente, li stiamo dando via.
Semplice, no?

*****

Sabato è venuto il camion a prendere Perla e Pepita.
Qualcuno mi ha suggerito di NON assistere alla scena. Di andarmene.
Io non ho voluto.
Non mi sembrava giusto.
Sono stata tutta la mattina con loro.
Le accarezzavo e strigliavo. Parlando e piangendo. Provavo a spiegare loro la situazione (cercando di farla accettare anche a me).
Quando è arrivato questo "signore", le ho incapezzate e fatte uscire dal recinto.
Il camioncino era un po' distante.
Sui 200 m.
Me ne son presa una a destra ed una a sinistra e son partita.
Si sono lasciate condurre agevolmente. Senza un minimo scarto.
Arrivati nei pressi del trasporto, ci siamo fermate per permettere di far calare la rampa.
Ho guardato prima Perla e poi Pepita.
Avevo gli occhi velati. Ed il cuore che perdeva colpi.
Loro erano tranquille.

Mi son mossa per salire la rampa e loro mi hanno seguito senza problemi.
Il furgone aveva vari box. E per loro era stato predispisto uno molto spazioso, pulito e con abbondante paglia.
Sono entrate ed io ho chiuso la porta del box.
Una carezza sul musone soffice, un saluto e poi via.

****

Semplice, no?

No.
Riflessione (valore e valori)
Commenti : 7
jolly il 24-Dic-2013 in Generica
Quanto vale un asino?
Quanto può valere?
Dipende. Dipende a chi si domanda.
I più potrebbero rispondere “Un “mus”? E che potrà valere? Il suo peso in carne?”
Qualcuno potrebbe dire che non vale niente…non è mica un cavallo, no? Il più delle volte non lo puoi neppure cavalcare. Cioè, potresti…ma alla sua velocità e per brevi distanze. E che te e fai?
E poi dicono che sia stupido e gli accostano innumerevoli epiteti dispregiativi sulla sua testardaggine.
Solo una spesa inutile per chi li possiede.
Un capriccio.

***********

Poco tempo fa stavo girovagando con la Pepita, per le stradine secondarie, insegnandole a non aver paura delle macchine. Ad un certo punto incrocio un signore su un furgoncino che si sbraccia per salutami. Io ricambio il saluto, cercando di capire chi possa essere, e continuo per la nostra strada.
E’ brava la Pepita. Non mi sorpassa mai. Sempre o a fianco o dietro.
Ad un certo punto quello stesso furgoncino mi sorpassa e si ferma in una casa poco più avanti. Scende un signore che ha i tratti indiani e mi saluta gentilmente. Ne segue una breve conversazione.
Lui “L’asino lo puoi montare, lo sai vero?”
Io “Ma lei è giovane…non si può ancora caricarla. Intanto la sto abituando alla confusione.”
Lui “Ah, ho capito. Brava. Quanto ha?”
Io “Un anno e mezzo”
Lui “Ah, giovane. Ma quanto l’hai pagata?”
Io “Mi è nata in casa. Ne ho altre.”
Lui “Ma quanti ne hai?”
Io “5”
A quel punto ho visto una luce di autentica ammirazione nei suoi occhi. Lo stesso sguardo di involontario incanto che si può scorgere sulla povera gente che vede gli agi dei benestanti. Ho avuto una folgorazione. Per lui, nella sua cultura, nel suo paese di provenienza, io che ho 5 asini…sono ricca! Perché per lui l’asino ha un valore inestimabile. Ed averne 5 significa essere benestanti!

Buffo.
Per alcuni l’allevamento è da morti di fame, da poveretti, da pezzenti.
Poi scopri che per altri sei una persona ricca per lo stesso motivo.
(Dis)avventure
Commenti : 22
jolly il 23-Nov-2013 in Generica
La cosa è cominciata con una telefonata: “Ciao! Tuto bén? No è cé podé darne nà sprénta…coi mus?” (non è che potete darci una mano…con gli asini?”
Una telefonata dalla valle vicino. Nostri amici (gli stessi che ci avevano tenuto Tina e Hilde) che in primavera hanno acquistato 4 asinelli…ed ora necessitano una mano per spostarli. Si tratta di un “viaggio” di 50 mt…dal punto A al punto B.
Dal pascolo alla stalla invernale.
L’unico “piccolissimo” inconveniente è che l’unica strada è quella trafficata dalle auto e gli asinelli non sono mai stati abituati al traffico. Dal pascolo, si sale in strada, si fan 50 mt e si ridiscende alla stalla.
“Rivòn…” (Arriviamo)
Prendiamo 4 cavezze, saliamo in macchina e partiamo.
Quando siamo in vista della casa e del pascolo, ci manca il fiato. Il fratello del nostro amico, non si sa per quale strano ragionamento, le aveva liberate…ed ora scorrazzavano incontrollate per la strada, inseguite da adulti e bambini. Se non avessi avuto in mente la pericolosità della cosa, avrei riso!
Abbiamo lasciato la macchina e siamo subito corsi a dare man forte. Prima cosa che abbiamo urlato “Non correte!! Non le prenderemo mai così!!!” e la cosa sembrava funzionare. Finalmente si sono fermati.
Bene!
Pian pianino li accerchiamo e incominciamo a spostarci verso la stalla. Il tutto con una colonna di macchine in un senso e nell’altro. Quando arriviamo davanti alla stalla, la prima macchina della colonna che ci seguiva ha la brillante idea di superarci (con il vécio a bordo che ci apostrofa rabbiosamente…).
Bravo, bene, bis!
A quel punto due asinelli (Filippo e Welma) partono al galoppo per la strada!
AHHHHHHHHHHHHRG!
Io e un altro, partiamo all’inseguimento. Un po’ piano, un po’ di corsa.
Uno strano corteo. Due asinelli in fuga, seguiti a 50 metri da due che cercavano di guadagnar terreno, seguiti a loro volta da un serpentone di macchine che andava a passo d’uomo (che accelerava o rallentava allo stesso ritmo).
Per fortuna dopo “solo” un chilometro, un camion di legname proveniente dal senso opposto, resosi conto di cosa stava succedendo, è riuscito a bloccare tutte e due le carreggiate. E dopo aver ripreso fiato, siamo riusciti a mettere le capezze e ripartire (stavolta il chilometro era in salita ah ah).
La scena del corteo, però, è cambiata: stavolta si va a passo di donna (affaticata) con un camion alle calcagna (che ci fa da scorta) a bloccare tutto il flusso del traffico (ah ah).
Finalmente arriviamo e mettiamo Filippo e Welma con gli altri.
Dopo venti minuti passa una volante dei carabinieri, senza degnarci di uno sguardo, a vedere cosa aveva bloccato il traffico! (ah ah)

Ed ora posso anche permettermi di ridere.
L'arrivo di Rocki
Commenti : 11
jolly il 30-Set-2013 in Generica
Rocki non ha fatto molta strada per approdare nella nostra famiglia.

Non abbiamo neanche dovuto ricorrere a mezzi di trasporto: solo una cavezza, una longhina ed una passeggiata di 2 chilometri.

E neanche per la strada trafficata perché abitava in una casa in riva al lago…solo che dall’altra parte!
Viveva con sua madre ed un fratellino nato ad aprile e, quindi, lui era un “esubero” a cui dovevano “pensare” prima dell’autunno.
E’ stato un caso che io abbia saputo di lui. Ed è stata una fortuna (per lui) che un altro “salvataggio di gruppo” sia andato a buon fine in un altro senso (ma questa è un’altra storia).

Insomma, per farla breve, il suo proprietario ci ha accennato alla cosa, siamo passati a vederlo ed il giorno dopo l’abbiamo portato a casa!

Durante il “viaggio” mi ha molto meravigliato il fatto che fosse intimidito nel passare per un prato con l’erba alta…ma non ha fatto una piega ad andare per la passeggiata sterrata lungo il lago ed ad attraversarlo su di una passerella pedonale (larga circa 2 m, lunga un centinaio, fatta di assi di legno tra cui si può vedere il…sotto).
Comunque, quando siamo arrivati, la cosa più bella è stato lo sguardo di meraviglia che ho letto nei suoi occhi.

Era la prima volta che vedeva animali di altre razze, sia più grandi che più piccoli, ed è stato subito incuriosito.
Con le orecchie ritte e le narici dilatate guardava le caprette che gli giravano intorno, le galline, il coniglio (libero)…e poi il cane ed i gatti…e, dulcis in fundo, i cavalli ed il pony!
Li è stata un apoteosi! ^_^

Loro, ormai, sono avvezzi agli asini, quindi vedendolo non l’hanno “calcolato”…Rocki, invece, era curiosissimo di avvicinarsi ed annusare questi “giganti” e per un bel pezzo è stato con loro girandoci in mezzo. Vederlo con tutti questi nuovi stimoli è stato un po’ come vedere un bimbo in una pasticceria con le mani sulla vetrina.

E con le mie signore?
Beh, all’inizio sono state piuttosto perplesse ma non aggressive. Solo Heidi, il primo giorno, lo “caricava” a testa bassa…ma non l’ha neanche mai sfiorato (non è che l’ho lasciato li allo sbaraglio…ero presente io e pronta allo scatto). Ed ora ha smesso. Forse avrà visto che le altre non avevano la sua reazione? Boh…san loro…

E con noi bipedi?
Beh, anche li mi ha sorpreso. Mi avevano detto che lui non era “molto” abituato alla presenza umana. Solo per il cibo, l’acqua e la pulizia (della stalletta, non loro). Per cui all’inizio è stato un po’ schivo. A venirmi in soccorso è stata Pepita! ^_^ Lei veniva da me si lasciava strigliare ed accarezzare “di sua spontanea volontà” e lui è stato li a guardare la scena…avvicinandosi pian piano per capire. Poi mi son seduta a terra, girandogli le spalle e, dopo un po’, ho sentito un vellutato musetto che faceva un controllo totale della mia persona (era molto interessato ai miei capelli…). Ora si lascia toccare, accarezzare e riesco pure a fargli qualche grattino e a strigliarlo un po’. E quando vado a pulire, lo vedo a seguirmi e studiarmi.
Ovvio ci vorrà del tempo, ma ci sono delle buone basi su cui “lavorare”.


E io?
Beh, io sono contenta ma…di notte, quando tutto è tranquillo e tutto tace, mi è ritornata la vecchia ansia (?), la paura (?), il rimorso (?)…non so neanche io come definire la cosa. Rocki NON è arrivato come un sostituto o come un “surrogato”, bensì come nuovo membro del branco e lo tratto come se fosse nato qui.
E’ che, anche se non ne parlo mai a nessuno (certo, a parte ora), non mi è mai passata…ed una parte del mio cervello ci ritorna anche contro la mia volontà. Jolly ha lasciato un vuoto…e quel vuoto rimarrà tale…anche se la vita andrà avanti.
Conversazioni fuori luogo...??!
Commenti : 10
jolly il 21-Lug-2013 in Generica
Mezzanotte e mezza.

Sabato sera.

Lungo un sentiero nel bosco che passa ad una cinquantina di metri dal lago, si incrociano le luci di due “pile tascabili”. Una è di una coppia che ha preso in affitto una baita “in mezzo al bosco” (ahahah) e sta tornando dal paese. Un’altra è la mia…sto cercando, con l’appoggio del mio gatto che ha deciso di seguirmi, Perla, Pepita e Heidy che han pensato bene di farsi un giro: giustamente è una bella serata, niente di più piacevole che sfondare il recinto e sgambettare un po’….(una fortuna che Hilde sia rimasta indietro e si sia messa a ragliare come una matta sotto le finestre svegliandoci…).
La conversazione è stata questa:
La coppia: “Mi scusi signora, si è persa???”
Io: “no, no…tranquilli…non è che per caso avete visto degli asini venendo da quella parte???”
La coppia: “no, ci spiace…sa, siamo qui in affitto. Ma lei è del posto? Come sono qui gli impianti di risalita d’inverno??”

Son più strana io che cerco le mie asinelle in piena notte o loro che mi han chiesto informazioni turistiche in piena notte (su un sentiero, nel bosco…)?
Ahahah…Avran qualcosa da raccontare quando torneranno a casa!
W gli asini, che ci tengono sempre in forma!


P.s. Alla fine le ho trovate...avevano preso il sentiero opposto....;)
Pepita
Commenti : 10
jolly il 29-Mag-2013 in Generica
Tu, vispa Pepita, corri nell’erbetta
e col tuo infantil moto crei molta confusione.
Salti e ti sollazzi come una capretta
e tua madre si nasconde per l’esasperazione.

Ma ecco che Anna arriva per una strigliata
e tu fuggi e scalpiti con l’occhio spiritato!
Neanche un leone ti vedrebbe così terrorizzata
solo per avere un manto bello ordinato.

Ma ormai Anna ti conosce, piccola mascherina,
e ti volta le spalle andando dalle tue sorelle.
Così tu rimani li basita da cotanta poca stima
e non sopporti che le altre sian più belle.

“Oh, quale onta! Oh, qual offesa! Essere ignorata?”
E così ti scateni, piccola furia inviperita
Contro questo animale con poche orecchie e spelacchiata
Che nella sua bipide ignoranza ti ha svilita.

Il tuo testone si infila sotto al braccio
e con innocente sguardo ti metti in posa.
Stai li ferma e beata senza alcun laccio
pronta allo scatto ed a ritornar briosa.

Ma ora Anna ti gratta dietro la testa
e tu ti sciogli come la neve in primavera.
Dai la zampetta lesta lesta
e ti quieti (forse) almeno fino alla sera.


P.s. il mal tempo fa brutti scherzi...mi scuso con tutti gli amanti della poesia. ^_^
Riflessioni sull’empatia e sulla consapevolezza
Commenti : 17
jolly il 17-Mar-2013 in Generica
A quanti è capitato di avere a che fare con persone che ti guardano come se fossi completamente impazzito se ti sentono parlare col tuo asino?
Ti guardano con quell’espressione come a dire “Povera matta…ma pensa sul serio che capisca qualcosa: è solo un animale?”

Le mie quattro signore, ultimamente, han patito come ho patito io in questo periodo. Non parlo di patimento fisico: sempre e comunque pulite, nutrite, strigliate.
Ultimamente ho avuto momenti di tristezza e di rabbia allo stato puro. E loro, ahime, ne sono state consapevoli. E ora me ne rendo conto appieno.
Dopo la dipartita di Jolly, all’inizio, non ho notato cambiamenti evidenti. Ma poi…
Quando quella mattina sono entrata nel ricovero e l’ho visto li, per terra, col suo testone appoggiato alla parete, con gli occhi spalancati e fissi, sono stata folgorata dalla consapevolezza di cosa era successo. E’ stato come perdere dieci anni tutti in un colpo…come qualcosa che si rompesse dentro. Un misto fra disperazione, rabbia e incapacità.
Disperazione per la perdita.
Rabbia per tutte le volte che mi son sentita dire “ è giovane, cosa vuoi che gli succeda…”
Incapacità di non essere riuscita a risolvere la spinosa situazione.
E tristezza.

*********************

E poi devi riprenderti in un attimo, chiamare di corsa il veterinario (che stava già arrivando per altre faccende), la guardia comunale, sentirsi dire quello che GIA’ si era capito da soli…
E poi, non poteva certo stare li.
Ed allora prendi del fieno e lo spargi in parte al ricovero per spostare le signore e “distrarle” per poter spostare quei poveri e miseri resti.
E ti tocca trascinarlo, altro metodo non c’è. Allora corri a prendere un asciugamano e lo metti almeno sotto la testa. E lo trascini. Apri il cancelletto, cerchi di farlo passare e ci riesci. Poi alzi lo sguardo e vedi.
Vedi che ti stanno guardando con fili di fieno che pendono dagli angoli della bocca, ma non ci fai caso, non c’è tempo. Lo trascini per altri 15/20 metri e lo copri con un telone.
Fai tutto quello che devi fare ma non pensi.

*********************

Ora è passato un po’ di tempo e mi rendo conto che quasi tutto è cambiato.
Cosa hanno pensato quando ci han visto trascinare via Jolly in quel modo?
E poi, quando sentivano in me tutto questo turbinio di pensieri ed emozioni?
Hanno capito e non hanno capito: immagino che dipenda anche dal bagaglio di esperienza personale.
Perla è la più “vecchia”, quella che è stata “sballottata” da un proprietario all’altro. Ne deve aver visto di cotte e di crude. E’ quella che meno ha risentito perché probabilmente ha compreso cosa è successo ed il perché delle mie azioni.
Hilde ha già avuto l’esperienza della morte e, di conseguenza, ha già visto il triste rituale. Quando è morta Tina erano insieme ed erano inseparabili. Anche lei è rimasta immutata nei suoi atteggiamenti. Lei ha capito.
Ma le "piccole"?
Heidy ha fatto “tre passi indietro”. Quando era arrivata era inavvicinabile, ma quando è nata Pepita ed ha visto che io ero ben accetta da mamma Perla, mi ha concesso la sua fiducia. Ora ha ricominciato a studiarmi ed è intimidita. Si lascia mettere la cavezza, accetta a stento di farsi strigliare e spazzolare, ma non ne vuole più sapere di uscire con la longhina…e mi “schiva” se può.
Pepita. La mia piccola e adorata Pepita…ha paura di me. Non mi cerca più…anzi, quasi scappa quando mi avvicino. E questa è stata una botta mostruosa.
Ora sto lavorando di santa pazienza per riacquistare il mio posto nel branco e farmi riaccettare come “persona amica”. Non voglio essere solo quella che porta da mangiare quando hanno fame o che pulisca quando sporcano…voglio ritornare insieme a loro come era prima. Tanta pazienza per fargli ricordare il “prima”…
Non voglio umanizzarli, sto solo cercando di comprenderli.

*********************

“Povera matta…ma pensa sul serio che capiscano qualcosa: sono solo animali?”

Si, capiscono.
A ognuno il suo...testone.
Commenti : 15
Jolly il 11-Dic-2012 in Generica
Ore 21:00
Io “hai tolto la cavezzina a Pepita?”
Lui “….ehm…no. Pensavo la togliessi tu.”
Io “Ok, ok…vado io. (Uff, son già in ciabatte, speriamo di non fare un volo)”.
Mi metto su sciarpa e berretto e via…fuori a -10. Camminare su questa neve ghiacciata e come camminare sulle patatine…ihihih
Arrivo al recinto (a lume di stelle) ed entro. Visto che ci sono controllo l’acqua (ce n’è). Ora bisogna solo infilarsi in mezzo e trovare la piccola.
Andiamo a tentoni.
Grosso testone e orecchie con lunghi ciuffi….decisamente Jolly. Testa più sottile sul muso che mi si infila sotto il breccio…Hilde. Testa con un cuscinetto di lana da far invidia ad una pecora e orecchie giu…Perla. Muso che si avvicina e si allontana…Heidy.
Oh, finalmente! Musettino batufolo con cavezza…Pepita (trovata!). La abbraccio e le tolgo tutto.
E adesso, in mezzo a questa compagine calda e soffice…Chi ha più voglia di prendere freddo e tornare in casa?
E così mi fermo li, qualche minuto, a bearmi in mezzo a loro. Ad accarezzare, abbracciare e a prendermi “baci” da soffici musi.
Questo si che è il paradiso per me….^_^
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