La cosa è cominciata con una telefonata: “Ciao! Tuto bén? No è cé podé darne nà sprénta…coi mus?” (non è che potete darci una mano…con gli asini?”
Una telefonata dalla valle vicino. Nostri amici (gli stessi che ci avevano tenuto Tina e Hilde) che in primavera hanno acquistato 4 asinelli…ed ora necessitano una mano per spostarli. Si tratta di un “viaggio” di 50 mt…dal punto A al punto B.
Dal pascolo alla stalla invernale.
L’unico “piccolissimo” inconveniente è che l’unica strada è quella trafficata dalle auto e gli asinelli non sono mai stati abituati al traffico. Dal pascolo, si sale in strada, si fan 50 mt e si ridiscende alla stalla.
“Rivòn…” (Arriviamo)
Prendiamo 4 cavezze, saliamo in macchina e partiamo.
Quando siamo in vista della casa e del pascolo, ci manca il fiato. Il fratello del nostro amico, non si sa per quale strano ragionamento, le aveva liberate…ed ora scorrazzavano incontrollate per la strada, inseguite da adulti e bambini. Se non avessi avuto in mente la pericolosità della cosa, avrei riso!
Abbiamo lasciato la macchina e siamo subito corsi a dare man forte. Prima cosa che abbiamo urlato “Non correte!! Non le prenderemo mai così!!!” e la cosa sembrava funzionare. Finalmente si sono fermati.
Bene!
Pian pianino li accerchiamo e incominciamo a spostarci verso la stalla. Il tutto con una colonna di macchine in un senso e nell’altro. Quando arriviamo davanti alla stalla, la prima macchina della colonna che ci seguiva ha la brillante idea di superarci (con il vécio a bordo che ci apostrofa rabbiosamente…).
Bravo, bene, bis!
A quel punto due asinelli (Filippo e Welma) partono al galoppo per la strada!
AHHHHHHHHHHHHRG!
Io e un altro, partiamo all’inseguimento. Un po’ piano, un po’ di corsa.
Uno strano corteo. Due asinelli in fuga, seguiti a 50 metri da due che cercavano di guadagnar terreno, seguiti a loro volta da un serpentone di macchine che andava a passo d’uomo (che accelerava o rallentava allo stesso ritmo).
Per fortuna dopo “solo” un chilometro, un camion di legname proveniente dal senso opposto, resosi conto di cosa stava succedendo, è riuscito a bloccare tutte e due le carreggiate. E dopo aver ripreso fiato, siamo riusciti a mettere le capezze e ripartire (stavolta il chilometro era in salita ah ah).
La scena del corteo, però, è cambiata: stavolta si va a passo di donna (affaticata) con un camion alle calcagna (che ci fa da scorta) a bloccare tutto il flusso del traffico (ah ah).
Finalmente arriviamo e mettiamo Filippo e Welma con gli altri.
Dopo venti minuti passa una volante dei carabinieri, senza degnarci di uno sguardo, a vedere cosa aveva bloccato il traffico! (ah ah)
Ed ora posso anche permettermi di ridere.
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| | | Inserito da Spirit il 23-Nov-2013 alle 22:11:42
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Per il discorso del distacco che ormai c'è tra bambini (e adulti) e vita rurale è assolutamente vero, anche dalla mia piccolissima esperienza... la cosa bella, che vedo quando si fanno attività con i bambini, è che loro sono delle spugne pronte ad assorbire e memorizzare tutto, una volta tolta la crosta superficiale che i loro genitori hanno forgiato (... non toccare, non guardare, lavati le mani, attento di qua, attento di là, ti sporchi, ti ammali, ... ecc ecc...) ... il difficile è farlo capire piuttosto ad adulti (e anziani) che per lo più sono diffidenti, poco propensi ad ascoltare e ad assorbire, non dico nemmeno a cambiare opinione... :-(
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