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di : Bigio
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S. Antonio
Commenti : 12
Bigio il 02-Feb-2010 in Generica
Nel paese, tra quelli che conosco, tutti mi avevano parlato di questa festa. Una festa che trova uno dei momenti clou nell'"asta della legna".
"Oh, mi raccomando, non puoi mancare! Vieni con l'asina...". E decido di andare con l'asina. Avevo anzitutto voglia di rispondere all'invito rivoltomi con tanto entusiasmo, e poi, mi sentivo inorgoglito di far partecipare Mora ad un evento ancora tanto sentito dalla gente del posto. L'asina c'è, tutti lo sanno (chi "per sentito dire", chi "per sentito ragliare"...) e -penso io- è giunta l'ora delle presentazioni ufficiali. Quale migliore occasione?!?
L'"asta della legna" si svolge nella piazza principale del paese. Chi vuole porta il suo carico di legna che verrà battuto all'asta, la legna verrà aggiudicata al migliore offerente mentre il ricavato verrà devoluto in beneficenza.
Decido di partecipare e, con l'aiuto di un amico che mi ha voluto regalare la legna da mettere all'asta, ci organizziamo per far sì che tutto vada per il meglio.
Io e Mora, che ha già il basto in groppa, partiamo dopo una rapida strigliatura alla volta della casa del mio amico. Siamo usciti tante volte in passeggiata ma mai su strada dove nell'occasione mi è sembrata particolarmente disciplinata. Non una volta si è fermata per strappare un ciuffo d'erba, cosa che fa spesso e volentieri. Le poche macchine che incrociamo lungo il percorso rallentano. Dall'interno voltano lo sguardo verso di noi, sorridono e salutano: un asino sulla provinciale è una presenza inconsueta da queste parti. Pian piano che ci avviciniamo al paese sale l'emozione. So già che saremo al centro dell'attenzione. Incontriamo poca gente lungo il cammino; anche qui, al nostro passaggio, tanti sorrisi e tanti saluti. Pochi restano indifferenti. Arrivati dal mio amico (che è pure un grande amico della mia asinona), lascio Mora pascolare in un recinto giusto il tempo di pranzare. Poi controllo che il basto sia ben messo e comincio a caricarla facendo attenzione a bilanciare bene il peso. Il cielo, coperto durante la mattinata, si è nel frattempo aperto e la pioggia fortunatamente è scongiurata. Una preoccupazione in meno. E' ora di andare; ci incamminiamo verso la piazzetta e non appena ci scorgono da lontano veniamo accolti dall'entusiasmo generale. Ci sono già la banda musicale schierata ed "i carri" agghindati a festa (in realtà i carri, una volta trainati dai buoi, al pari degli asini sono stati soppiantati dai trattori). Per cominciare manca solo il parroco. Con l'asina mi posiziono davanti a tutti, in "apertura": subito dopo di noi, in ordine, la banda, i carri ed i compaesani in corteo. In attesa che arrivi il parroco tranquillizzo Mora che non è abituata ad avere così tanta gente intorno: i 'rumori' della festa, la musica, il vociare e le carezze di così tanti bambini ed 'ex bambini' tutte in una volta, per lei sono una novità. Le accarezzo il muso e le parlo a voce bassa. Lei sembra dirmi: "Io in mezzo a 'sta baldoria non ho ben capito cosa ci stiamo a fare...Mica sarà la mia festa?!? Bah, vediamo un po' cosa succede...e mi raccomando!, non ti allontanare eh...".

Finalmente arriva il parroco, la banda comincia a suonare ed inizia la cerimonia. Noi davanti a tutti, con Mora che si muove con disinvoltura, come se già conoscesse percorso e destinazione. Anche qui nessuna impuntatura da parte sua. Brava Mora! penso orgoglioso tra me e me. Arrivati in piazzetta ci defiliamo da un lato e facciamo posizionare tutti i "carri". Poi, dopo esserci parcheggiati tra due rimorchi carichi di legna, subito dopo la benedizione e le orazioni comincia l'asta. Noi siamo ovviamente i primi ad andare all'incanto: la legna, sulla schiena, pesa; sui rimorchi, no. Detto, fatto. Legna aggiudicata ed immediate manovre di disimpegno della piazza per guadagnare l'uscita. Dietrofront, manovra un po' macchinosa ma ben riuscita per ricavarsi un pertugio tra gente festante, trattori e musicisti. Mi apparto poco distante, scarico il basto e mi intrattengo qualche minuto con Mora che si mette in posa per le foto di rito. Ahhh, che bello!, è filato tutto liscio come l'olio. Sei stata proprio brava, Mora!
Lasciata alle spalle la piazza, una signora mi offre un bicchiere di vino e dei dolcetti; i dolcetti ce li portiamo via, il vino lo bevo lì per lì e riprendiamo la strada di casa. Sarà una bella passeggiata sotto il cielo azzurro e limpido, con tanti bei pensieri e tanto silenzio attorno: i passi di Mora ed i rintocchi del suo campanaccio sono l'unica cosa che sento.
Bentrovata...
Commenti : 8
Bigio il 31-Ago-2009 in Generica
Dopo un po' di itinerare qua e là, terminate le ferie, sabato scorso sono tornato alla base.
La prima cosa che penso:" Evvaiii! domani mattina sveglia presto e subito su da Mora! Non vedo l'ora!".
"E sicuramente anche lei non vedrà l'ora di rincontrarmi! Chissà come mi sbaciucchierà!..eh eh eh...".
Di fatto le cose non sono andate esattamente così.
Primo, perchè il primo a 'non vedere l'ora' che si era fatta e a non sentire il trillo della sveglia sono stato io, e quindi mi sono alzato tardi.
Secondo, perchè la seconda 'a non vedere l'ora', nel senso che proprio la cosa non è che l'aspettasse come la pioggia nel deserto, è stata lei, Mora.
Come arrivo, scendo velocemente dalla macchina e salutando distrattamente i presenti che mi stavano attendendo già da un po', mi catapulto dall'asina che è lì, a due passi, legata con la lunghina al ramo di un olivo, e comincio: " BBBELLLA MORUCCIA MIA!...Allora, che mi dici?!?...come stai, tutto bene?...E' da un po' che non ci si vede, eh?!?....Eh sì, mi sei mancata!...Eeehhh, certo che pure io ti devo essere mancato tanto, eh !?!...Eh già, chissà quanto ti sono mancato!...Vabbè, però adesso che sono qui, un bacetto me lo puoi pure dare no?...E dai!...No???...Ahhh, ho capito...fai la sostenuta perchè non ti ho portata con me...Lo so, ma come facevo, dove ti mettevo!?!...
E dai,su su, solo un bacetto, uno soltanto...dai dai!....Niente, eh!?!...Va bene, come non detto...
...Ma almeno un sorriso, un sorrisuccio di quelli che sai fare tu...E su, ora non fare la bella statuina!...
Aho, senti, mo comincio a stancarmi!...E sappi anche che so tutto!... So che sei andata da sola in paese, in piazzetta, dopo aver abbattuto nottetempo il cancelletto!...Brava sei! Proprio brava!...Roba che se non c'era quell'animima pia di Tomasso che ti riaccompagnava a casa, voglio proprio sapere in che guaio ti andavi a cacciare!?!...Per non parlare di zio, che per riparare il cancelletto, a momenti non si prende un accidenti sotto la pioggia e la grandine!... E poi: mi dici dove te ne vai girovagando per le case altrui? A casa di Enzo dovevi andare a mangiare il fieno!?! Ma perchè, questo non è buono, non è forse lo stesso? Da lui lo compro!...E che diamine!.......
Vabbè, adesso però non mi guardare con quegli occhi...Lo so che il recinto potrebbe esser fatto meglio e il cancelletto pure...So anche che dal sor Enzo ti sei divertita a far fare un giretto ai nipotini, e loro si sono divertiti altrettanto. So anche che alcuni sono venuti a trovarti il giorno successivo, dal paese, dopo il tuo 'show', per conoscerti meglio. Sai, tutti ti hanno fatto i complimenti...
Beh, Mora, forse non ci crederai, ma per quanto ti conosca da poco, di te capisco più cose di quanto tu possa immaginare...
Sai, lo capisco che ti senti sola lì nel recinto, o quando pascoli libera. Guarda, non ti prometto niente ma...
Tu per il momento, porta pazienza; dobbiamo avere pazienza. Dal canto mio, farò tutto quel che potrò per farti star meglio; perchè lo sai che ti......beh, sì, insomma, tu mi hai capito...".
Questo il monologo con Mora; poi mi allontano per prendere un caffè preparato nel frattempo dagli amici. Giusto un sorso e si sente un raglio: "Finalmente!... Volevo ben dire che non avevi perso la voce!!!...".
Ad essere permalosa, è permalosa. Metteteci pure che fa un po' la timida....Però, so che lei, in fondo in fondo....beh, sì, insomma, voi probabilmente avete capito....

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