Commenti alla foto | |
Titolo : RediniNote :Come si vede, una redine va' attaccata all'anello girevole all'estremita'della catena, l'altra redine va' attaccata circa a meta' della stessa catenella, in una posizione tale da consentire uno scorrimento sufficente della catenella perche' l'animale possa aprire la bocca e mangiare prima che il moschettone scontri l'anello sotto il mento, ma anche arretrata in modo tale che tirando entrambe le redini la loro giunzione non vada a tirare contro la gola prima di tirare sulla museruola. E' da tenere presente che i moschettoni devono essere possibilmente leggeri, quindi piccoli o in alluminio, oppure le redini devono essere attaccate direttamente senza moschettoni ,almeno dalla parte dell'anello girevole, perche' altrimenti, usando moschettoni pesanti, la loro massa provoca un'eccessivo ciondolamento dell'insieme quando le redini vengono tenute lente. Autore : Attrezzature-FinimentiData inserimento foto : 23-07-2010 alle ore 00:34:52Dimensione : width="572" height="429" Grandezza : 46 KbN° Viste : 774 volte | |
Commento del 23-07-2010 alle ore 16:44:14 inserito da Nerone Testo : Raglia, ti posso garantire che questo sistema funziona molto bene... All'inizio con Nerone usavo il capezzone maremmano che ha proprio le redini incrociate sotto il barbozzale, e non andava per niente bene, era poco efficace, e gli dava anche fastidio perche' tirando una redine si induceva la musiera a ruotare, e anche rilasciando le redini rimaneva sempre leggermente stretto, mentre invece e' importante che appena si allentano le redini ci sia di conseguenza un'immediato rilascio della pressione... Inoltre, sempre per i motivi che dicevo sopra, il capezzone maremmano gli stava pure fiaccando il muso. Credo che anche una capezza con due catenelle incrociate al barbozzale (come quelle degli stalloni) abbia lo stesso problema, innanzitutto perche' il peso delle redini tende a stringere le catenelle, cosa che invece non succede con il sistema che sto' descrivendo, dove le catenelle, se non vengono tirate, rimangono sempre lente. Quando ho fatto amicizia con i mulattieri della Val di Vara, tra le tante cose che mi hanno insegnato c'e' stato anche questo modo di usare la loro capezza da lavoro per montare ed e' stato un'enorme passo avanti... perche' come dicevo, questo sistema consente un controllo efficace del mulo con pochissimo sforzo, e dopo un'anno di uso continuo senza mai aver visto un pelo storto ne sul muso ne sotto il mento, posso testimoniare che e' anche comodo per il mulo. Nella sostanza: finche' con Nerone agivo secondo quello che avevo imparato tra cavalli e maneggi sono sempre stati guai, mentre da quando ho imparato e messo in pratica gli insegnamenti dei mulattieri, le cose sono cominciate a migliorare in modo incredibile. | |
Moderazioni espresse: 0 | |
Commento del 23-07-2010 alle ore 09:26:32 inserito da ragliaconnoi Testo : Ho qualche dubbio,sinceramente preferisco le tradizionali incrociate al barbozzale,l'asina impara subito a girare e poi basta un lieve tocco. | |
Moderazioni espresse: 0 | |
Per inserire un commento devi prima eseguire l'autenticazione. Grazie! |