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Aggiornamenti dall'Isola a est. Commenti : 11 heidiepeter il 30-Ago-2013 in Generica | |
Oggi è arrivato il primo carico di fieno per l'inverno, 10 balle da 33-35 Kg = 70 €, poi prendo altre 20 o 30 dal mio vet da 20 Kg à 4 € che pero non sono ancora "imballate" (suppongo non sia l'espressione giusta, ma da l'idea) Per Marco e Afro c'è ancora molto pellettone Come si vede dalla foto, questa prima consegna è stata subito controllata dai nostri esperti. Adagio adagio organizzo per la stagione invernale, pare che quest'anno a settembre piova molto e ho già parlato un un mio amico per risistemare la stalla e mettere a punto alcune cose, aggiornro'. Ieri Afrodite ha avuto una disgrazia, erano fuori tutti al pascolo e quando sono uscita per la ronda mi ritrovo Carlotta con Pegsos fuori dal recinto che mi fissa, di Afro nessuna traccia; visto il caldo sono salita in macchina per raggiungere dalla strada il pezzo di terreno accanto, dove loro pascolano spesso e che è diviso dal nostro da un fiume ora in secca, alberi, cespugli e canne di bambu. Arrivata dall'altro lato vedo che Carlotta ha raggiunto pure questo terreno ma passando dalla spiaggia, poi vedo che ritorna indietro e si ferma allo sbocco di quel fiume in secca. L'ho raggiunta in macchina, sono scesa e ho visto puntato le sue orecchie verso quel specie di sottobosco intorno al fiume. Mi sono addentrata tra i rami e cespugli e che eho visto Afrodite per terra, le zampe posteriori sprofondate fino al torace nella palude. Sono partita per trovare soccorso e ho trovato il pecoraio mio vicino, siamo riusciti a tirarla fuori e l'ho portata dentro per farle una bella doccia. Intanto il pecoraio girando la sua macchina per ripartire si è arenato nella sabbia, non riuscendo a tirarlo fuori con il mio Jeepino Jimmy siamo andati a prendere un suo amico che aggiusta barche e quindi in possesso di un mobile da traino adeguato. Ho portato una bottiglia di vino a ciascuno Afrodite non ha dato segno di grande sofferenza - cqm raro dagli asini, ma mercoledì è stato qui il vet per fare i denti a Carlotta e Pegasos (Afro non ne aveva bisogno e gli altri due gli ha fatti un mese fa ca. la sua assistente che ora è a Tessalonico per un anno di specializzazione per cavalli). Il vet ha visto Afro molto anziana, ha detto che il suo organismo ha iniziato a calare, non la lascereo piu uscire con gli altri, ma sarà difficile e chissa se passerà quest'inverno, intanto cerco di dare il meglio, lei è tenera, mangia e beve bene e sta attaccata a Carlotta o gli altri, Di Orfeas il vet ha guardato lo zoccolo difficile e dice che si vede che è sempre stato legato stretto a quella gamba e che ciò gli ha evitato un normale crescita e danni irreperibili, che a volte va meglio a volte va peggio, infatti è cosi. E' un po' rachitico e riceve il fioccato. Ora inizio anche a dare un poco di fieno e ai due anziani pellettone, una manciata la mattina e na la sera benchè non penso sia un grande cambio di dieta visto che l'erba del pascolo oramai è secca, poi comunque da pascolare c'è anche in inverno. Ecco un piccolo aggiornamento dall'isola. | |
GINESTRA E' DECEDUTA LUNEDI 5 AGOSTO Commenti : 19 divisionesvago il 16-Ago-2013 in Generica | |
Ci abbiamo pensato e ripensato e alla fine ( come ci aveva detto ELCHOLO) abbiamo deciso di aprire questo mini spazio per comunicare a tutti i partecipanti di questa community che Ginestra è morta! Improvvisamente! Il veterinario, intervenuto prontamente, ci ha detto che la morte potrebbe essere stata causata da un aneurisma. Che dire ... pazienza! La pazienza degli Asini! Pazienti, con passo lento e fermo ci insegnano che si arriva un po' ovunque. Per noi l'aver avuto come compagna di alcune escursioni questo animale ci ha fatto apprezzare luoghi e momenti felici!Era la prima volta, per alcuni di noi, che "possedevamo" un equide; abbiamo dovuto imparare a gestirlo, curarlo, condurlo ... mantenerlo; un impegno che ci ha visti anche in difficoltà in alcuni momenti: poco tempo, poche risorse, logistica non sempre agevole... non importa ora quello che rimane sono dei bei ricordi come le foto nella galleria di Ginestra testimoniano!!! CIAO A TUTTI! divisionesvago.it team | |
MULI ALPINI IN CARNIA Commenti : 6 dentista il 05-Ago-2013 in Generica | |
Io da queste parti ci sono nato il 23 marzo 1944 ... ma ci sono rimasto solo pochi mesi perchè a Natale eravamo scappati... i tedeschi cercavano mio padre perchè lo accusavano di sabotaggio... Mio padre era ufficiale medico e a CAVE DEL PREDIL-RAIBL (Tarvisio- FRIULI)era anche medico della miniera... IO NON HO FATTO IL SERVIZIO MILITARE E UN MULO NON SONO PROPRIO IN GRADO DI GESTIRLO... MA I MULI HANNO SU DI ME UN FASCINO IRRESISTIBILE! E il mio amico Robi ha promesso di fotografarmi con in mano le redini delle sue 2 mule Marta e Melissa...Spero che mantenga la promessa la prossima volta che vado a trovarlo a CAVRIGLIA. A voi tutti regalo questo articolo sulla morte di un mulo nella caserma di Pontebba! LEGGETELO CON ATTENZIONE ... E BUONE VACANZE!!! *RICORDI DI NAJA - MORTE DI UN MULO* Art. Tiziano - 18^ BTR - 1975 Malva, Ogiva, Narita, Nocchiero Insilato Luigi… Con che criterio venisse assegnato il nome ad un mulo non l’ho mai saputo però, se ben ricordo, mi era stato detto che le loro iniziali corrispondevano all’anno di nascita. Un bel esemplare di mulo bianco l’Inglesino, se non fosse stato per le lunghe orecchie e per la testa un po’ tozza avremmo potuto scambiarlo per un cavallo. Docile, meno lunatico di altri, sempre irrequieto e voglioso di farsi notare. Procedeva a singhiozzo la marcia quel giorno a causa della presenza di neve nelle doline rivolte a nord. Con il carico delle ruote dell’obice (120 kg più il basto) il mulo non c’era verso di farlo stare in fila, nonostante lo smoccolare del conducente. Una piccola impennata, tanto da sfilare dalla mano del conducente il “filetto” e poi via tra le conche ancora innevate sopra casera Ramaz, sui monti carnici di Paularo. Mezz’ora di libera uscita che portò non poco scompiglio in “batteria” anche perché altri muli si unirono in quella giostra equina d’alta quota. L’ Inglesino e compagni non fecero molta strada. Smorzarono le loro velleità in una dolina con oltre 1 metro di neve. Toccò a noi “serventi” andarli a liberare, prima dal carico, e poi dalla neve. Eravamo al “campo mobile estivo”: 10 giorni da Pontebba a Forni Avoltri. Ci accampammo per la notte nella zona di casera Pramosio, al cospetto della Creta di Timau, sopra l’omonimo abitato. Avevamo da poco scaricato i muli e rimontato il “pezzo”, i conducenti stavano sistemando gli animali al “filare” portando a ciascuno la “Musetta” con l’avena, quando, improvvisamente, atterrò un elicottero militare. Era l’allora comandante del IV Corpo D’armata alpino-Generale Pietro Zavattaro Ardizzi che veniva a farci visita. Inquadrati in un’adunata improvvisata su un terreno in forte pendenza e alquanto sconnesso, il Generale, dopo un breve saluto, e prima di congedarsi da noi, chiese ad un “artigliere” quale fosse il nome di un albero poco lontano. Questi rispose, anche se un po’ emozionato, con termini alquanto generici; allora il Comandante precisò che un bravo alpino dovrebbe saper distinguere un Abete da un Larice. Poco dopo l’elicottero prese giri creando tutt’attorno un vortice d’aria che portò scompiglio al filare dei muli intenti a mangiare l’avena nelle loro musette. Era la prima volta che incontravo il Generale e mi colpì subito la grande umanità nel suo discorso e il suo carisma da vecchio alpino e militare vissuto. Il giorno seguente ci aspettava lo scavalcamento di forcella Munumenz alle pendici sud del monte Coglians, la cima più alta della alpi Carniche. Il giorno dopo ricordo di aver fatto la salita alla Cima in compagnia dell’allora Capitano Don Agostino Balliana, cappellano militare del 3° art. Mont. A conclusione del campo estivo era stato programmato un “ippotraino” , cioè l’obice 105-14 intero trainato da uno o due muli. Non ricordo bene questo particolare. Da Forni Avoltri a Collina un decina di chilometri però tutti in salita intorno al 10%, uno sforzo non da poco. Ci sarebbe voluto un mulo possente, possibilmente con un baricentro basso e una grande forza. E per la “18°” fu scelta la Narita mula di testa del 1° pezzo . Tutto si svolse nel migliore dei modi e, se ben ricordo, fu in notturna e terminata la marcia ci coricammo verso l’una molto stanchi. Fummo svegliati al mattino prima della sveglia dal rumore di alcuni elicotteri e ancora di “campagnole” ed un crescendo di Attenti!, Comodi!, Riposo!. Qualcosa di importante era accaduto. All’adunata ci comunicarono che era deceduto un mulo. Si, proprio la Narita , lo sforzo della sera precedente gli era stato fatale e, probabilmente, aveva avuto un arresto cardiaco. In tutto il servizio militare non mi capitò mai di assistere ad una concentrazione simile di ufficiali superiori e generali come in quella circostanza. ART. TIZIANO 18^ BTR 1975 | |