Oggi pomeriggio ho fatto un salto nel passato. Un passato dove anche i bambini parlano il dialetto del posto e dove tutti gli animali, hanno un nome una storia che si intrecciano quotidianamente con i nome e le storie dei loro padroni. Oggi ho bussato alla porta, anzi al portone di un mondo lontano, che però è proprio qui dietro l'angolo. Il mondo di Angelo, il Rosso dei muli, come lo chiama la gente delle sue contrade.
Il Rosso è un vecchio mulattiere che ha calcato in lungo e in largo sentieri e vette delle montagne che mi circondano. Uno che saprebbe dare il nome anche ai sassi che incontra sul cammino. Cammino che ha sempre condiviso con le sue bestie per rifornire i rifugi montani della zona o per portare a valle la legna tagliata dai boscaioli. Ora la sua passione fatta di scarponi e ferri ramponati, che ancora gli brilla negli occhi quando parla di un passato lontano, continua a rivivere nel figlio Piero e nel nipote Paolo, che con lo stesso fuoco nel cuore accudiscono le loro bestie chiamandole per nome. Oggi ho avuto la fortuna di incontrare il Rosso, insieme a Zara, Popi e Nino, i suo compagni fidati di lavoro, in giro per i monti. Quanto mi sembravano vuoti e senza storia gli occhi della gente mentre tornavo a casa. Mi chiedevo: "ma loro lo sapranno che esiste il Rosso che sui basti dei suoi forti muli ha caricato una storia così bella?" |
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