Ricordo una sola altra esperienza con i ragazzi non vedenti: un trekking di qualche giorno, noi a piedi con gli asinelli e loro in sella al cavallo per i sentieri del parco dell’Acquerino. Ci incontravamo nelle soste e la sera in rifugio.
Questo fine settimana è stato speciale! abbiamo chiamato l’iniziativa “dai un senso al territorio”, in verità il senso lo abbiamo dato anche a tutti noi, alla ragione che ci ha unito in questi giorni. Un senso profondo, intenso, fatto di emozioni e affetto nello stare bene insieme. Gli asini, come spesso accade, ci hanno sospinto ed ispirato.
Le “paure” iniziali, di osare troppo, per questi amici privi della vista, sono svanite magicamente, dissolte senza traumi con sorprendente naturalezza ed altrettanto sorprendente facilità. Sentire il respiro dell’asino, abbracciare il morbido ed il caldo del suo corpo, è bastato per trasmettere confidenza immediata. Poco dopo erano in sella con tutti i sensi accesi e vibranti, riuscivano, una volta smesso il tremolio dei muscoli tesi a trovare un nuovo equilibrio, a comunicare in perfetta relazione con gli altrettanto sensibili ciuchini. Orientati dal suono della mia voce conducevano in sella all’asino, in maneggio, in assoluta autonomia. Poi a toccare e annusare le piante; la sera, a impastare e cucinare per tutti noi; la notte a cazzeggiare e far casino. Era bello e coinvolgente il loro ridere.
La cosa più emozionante, che è rimasta scolpita a metà tra i miei occhi ed il mio cuore, è quel sorriso di Dorina, che avvolta teneramente al collo di Soma, illuminando il suo volto, ha riempito di luce anche i suoi occhi..... spenti da tanto.
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