No, non è un terremoto, è quello che resta della stalla che ha ospitato Giulio per molti mesi, da quando è arrivato fino a quando è diventato di troppo, e prima di lui chissà quanti animali hanno mangiato e dormito in quella stalla di pietra. Ogni tanto, quando entravo lì, sentivo l’odore di tutti gli animali che ci erano passati, quasi a sentirne nitriti e ragli. Alla trave della mangiatoia, mangiata dal tempo, ancora c’erano tre anelli, era una stalla grande!
Ora diventerà una villetta per metà abusiva e condonata, lo scheletro di cemento già premeva dietro le vecchie pietre, nascosto quasi si vergognasse di tanta arroganza, ma non pensavo che buttassero giù la vecchia stalla, pensavo diventasse la stanza più bella della nuova casa, quella con più storie da raccontare, e invece…
Lo so, sono una vecchia romantica che poggia l’orecchio sulle vecchie pietre, per sentirne le storie.
Ora sono solo vecchie pietre accumulate nel campo, che finiranno in una discarica, probabilmente abusiva!
Vale
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