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lo stufato si stufò sceccupensu il 21-Ott-2008 in Generica | ||||||||||||||||||||||||||||||||
ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI E lo stufato? Quell'odore mi ha fatto alzare la testa, l'ho visto passare come uccelli di morte, come i caccia che vanno a bombardare in terre lontane. Con la fionda non ho potuto far niente. Abbasso la testa e mi fermo a guardare le formiche che nessuno sa veramente spiegare perchè tutta quella ostinazione... Possibile che quei miasmi dalla Lombardia siano arrivati solo in Sicilia e da nessun'altra parte si siano fermati? Possibile che nessuno abbia almeno pensato alla fionda? Tutte quelle volte che le vicende mi rimarcano le differenze fra me e gli altri mi esce un sospiro strano un po' lo ingoio, un po' mi libero perchè ritrovo la strada che avevo lasciato e riconoscendo i rami spezzati il passo mi ritorna sicuro perchè ricordo da dove venivo e dove mi incamminavo. Troppa gente diversa da me, non so mediare, non so aspettare che qualcuno degli altri segua gli stressi rami spezzati. Non voglio convincere nessuno, non voglio dare nessuna lezione. Voglio solo capire se ci sono simili, non cloni, ma solamente visi e voci che rispettano sempre ed incondizionatamente il loro cuore. Non sono meglio di tutti voi, non sono più giusto, più libero, più coraggioso di nessuno di voi. Sono solo, soltanto io, me stesso. Senza nessun padrone né in cielo né in terra, senza nessuno che mi protegge né che io debba venerare. Sono troppo idealista per tutti voi, estremo, difficile. Potrei farvi del male. Perchè suggerirvi che un pensiero bisognerebbe pensarlo come se fosse l'ultimo della propria vita? ...perchè insistere che ciò che si sente quando lo si dice, si fa? Perchè dire che ciò che si scrive non è più cancellabile? O che si può glissare e saltare una parola inserendone altre, illudendosi che possono coprire un concetto diverso, scomodo perchè senza bavaglio? La politica e la demagogia è lo stufato che per calcolo, strategie da parrocchia o bottega, avete lo stesso ingurgitato. La vostra lotta non è la mia è per questo che mi potete liberamente dare del “figlio di una mignotta”. Non mi interessano i politici, cioè coloro che si impossessano del diritto di dirmi come fare, neppure chi ne segue pedissequamente i modi e lo stile; mi strenuano invece tutti coloro che non tentano nemmeno di ragliare. Ma tutti voi che avete asini e ci sapete lavorare, l'avete mai vista veramente la forza irrefrenabile del vostro ANIMALE quando nonostante ci siate davanti a confortarlo vi fracassa i timpani ed alza la testa a sovrastarvi di autenticità? Se riusciamo a capire in quei momenti che noi normalmente siamo falsi perchè non sappiamo ragliare e quando ci proviamo magari subito ci pentiamo dell'incoscienza che non abbiamo saputo contenere. Quel boicottaggio doveva essere soltanto un raglio chiaro e forte da scrivere a caratteri cubitali, una bandiera da sventolare per dire: da qui non si passa!!! Avrebbe dovuto entusiasmare non ammutolire, preoccupare, imbarazzare. Dopo avremmo anche potuto addentrarci nella complessità delle scelte di mangiare o non mangiare carne o delle “necessità” di macellare ma soltanto dopo che quella sagra(da chiunque patrocinata...) e tutte le innumerevoli altre, fossero state “cerchiate in rosso” su tutte le cartine etiche tanto declamate ed unanimemente riverite. Non si è capito che non è tanto che si uccide e ci si mangia l'asino(questo si che dovrebbe essere discusso senza pregiudizi e piaggerie animaliste da pantofolai ) ma è come questo viene proposto. In una sagra dove è istituzionalizzato il gesto di mangiare il NOSTRO animale e si invita a farlo come occasione popolaresca conviviale o come intrattenimento mercantile e salottiero, non c'è “qualcosa che non va” ma è tutta la struttura che va abbattuta. Non c'è nulla che si possa mediare, ripiegare, appianare o ragionevolmente-democraticamente negoziare se come condizione incondizionata non viene abbattuto, non il gesto ancestrale, ma quello derivato, moderno, interessato e motivato da esigenze nuove sociali, economiche o ambientali Non è imputabile il gesto atavico ma la deriva che questo prende allorchè gli si da un contenuto voluttuario, sbrigativo e venale. I popoli primitivi e tribali allo stato brado mangiavano I loro “sacri” animali cacciati lealmente; di essi si nutrivano per un fatto puramente energetico per posizione nella catena alimentare. Sebbene spesso ritualizzassero, ciò era stracarico di consapevolezza tanto da sentire la presenza della preda cacciata, all'interno del loro Ego, come forza e come acquisizione spirituale. Quale consapevolezza è possibile scorgere invece in quei momenti aggreganti che sono le sagre? Già questo sarebbe bastato per prendere una posizione netta, limpida, inappellabile e trasversale. Non si è fatto e a mio parere è stato un grande errore. Punto. Ma non se n'è addirittura parlato! Eppure normalmente questi sono argomenti che riempiono e allungano a dismisura un forum, coinvolgendo il numero più alto di partecipanti storicamente possibile. Per me questa è la gravità più appariscente che non sono in grado di ignorare e su cui sorvolare. Ho la sensazione che ci sia stata un'attività consiliare da comitato centrale che ha dettato linee comportamentali e posizioni politiche non lontane da quelle che la “vera politica” ci ha abituato. Il primo intervento, quello di Elcho è un comunicato politico di presa di distanza netta da “un'azione” che forse avrebbe messo in difficoltà una componente importante e attiva del movimento variegato di Raglio.com. Non so se è andata veramente così ma ho questo sospetto e lo estrinseco perchè non sono ipocrita e mi prendo la responsabilità di averlo pensato e detto. La responsibilità è nei riguardi di Elcholo con il quale corre simpatia e stima reciproca ma ciò, mi permetto di dire, non può censurare ciò che è il mio modo di pormi lealmente nei confronti degli altri. Così io intendo il rispetto per il prossimo! Gli interventi successivi, come da copione, hanno confermato la “giustezza” e la “maturità” di una posizione di comodo adducendo ragioni confuse e quanto di meno calzanti come il tonno in scatola o altisonanti come il coinvolgimento dei vip dello spettacolo... strategie e accordi. La parola proposta, quella che ci stava tutta, BOICOTTAGGIO resta un tabù, neppure a pronunziarla. Salvo l'intermezzo di Vale fuori scaletta. Nessuno ha chiesto inoltre cosa si potrebbe fare e come e nemmeno il perchè; l'ha fatto, in verità, soltanto un caro amigos per telefono a cui non ho saputo nè voluto rispondere seriamente in quanto non ero preparato per pensarlo da solo ma aspettavo che lo si facesse insieme in un luogo aperto e libero come ho sempre considerato i forum di Raglio.com. Anche se non ci fosse stato un deliberato boicottaggio del BOICOTTAGGIO, l'atteggiamento stitico verso la sagra di Varzo proviene comunque da un accordo tacito, di sostanziale omogeneità di vedute che anima il sito dell'asino che raglia su sfondo blu. La consapevolezza della mia estraneità a questa omogeneità degli intendi mi porta ad un auto allontanamento dalla community perchè non scorgo, a questo punto, gli stimoli giusti e le affinità di base indispensabili per continuare insieme qualsiasi percorso. Resto tuttavia presente ancora per un tempo sufficiente a sbrigare le faccende di ritiro delle “pezze” e ”smontaggio della tenda” che comprendono le risposte alle eventuali ma brevi e motivate osservazioni e critiche. Resto anche perchè mi voglio prima occupare di una “faccenda nobile” che mai così appropriatamente potrebbe concludersi in coincidenza di un epilogo annunciato. Mi dispiace ricitare una frase difficile e pesante del grande F. De Andrè: anche se ora vi credete assolti siete per sempre coinvolti. Lo stufato il 18/19 si stufò di aspettare in attesa di sentire voci amiche, potendo dall'aria arrivare come piccole biglie trasportate da una fionda. Così lo stufato non lanciò neppure l'ultimo raglio che si era preparato apposta in attesa di piccole ma sibilanti biglie amiche. Adios |
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