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sempre più domestica? pantagruele il 17-Ago-2008 in Generica | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Due mie pagine di diario quasi consecutive mi sembrano un po' troppe, forza, scrivete anche voi! Altrimenti mi autolimito per un mese. A Ferragosto, quanto, a tempo atmosferico, non ci siamo fatti mancare quasi niente: pioggia, sole, vento a raffiche, temporali, grandine (chicchi grandi quanto un cubetto, per fortuna solo pochi minuti e mescolati con molta acqua, danni sopportabili). Agnese se ne stava sotto la grandine come se stesse facendo l’idromassaggio, orecchie abbassate e aria soddisfatta. Io non ero molto lontano e dovevo avere un aspetto decisamente diverso. Per cui il tradizionale pasto di Ferragosto, da consumarsi rigorosamente all’aperto, è stato spostato al 16. Dovevamo essere solo io, mia moglie, i bastardi di casa e Agnese, all’ultimo momento si uniscono anche un paio di amici e mia cognata. Agnese, messa al pascolo dal mattino, saluta tutti, quando una ns. amica la chiama per poi voltarle le spalle e chiacchierare con mia moglie, se ne esce con un raglio straziacuore. L’immediata largizione di carote e carezze a quattro mani la rassicura. Alla fine, considerando che è al pascolo da qualche ora e che ha ricevuto anche una razione di fieno e che, quindi, è improbabile la fuga repentina verso pascoli più verdi (quelli del vicino), decidiamo di provare a liberarla. Quasi ce ne pentiamo. Agnese si dimostra socievolissima, non si allontana, appoggia il testone sulla mia spalla (facendo collassare la fragile seggiola da giardino già duramente provata dalla mia stazza), poi cerca di appoggiarsi alla panchina su cui c’è mia moglie, la quale si vede costretta a spingerla via per evitare il disastro. Insomma, è tutto uno strusciarsi tipo gattino, con la differenza che, se il mio compianto silvestro (9 kg di gatto) spostava i tavoli e le sedie vuote, Agnese ribalta le sedie con la gente sopra. Mia cognata non dimostra di gradire tanta famigliarità e ci invita a legarla nuovamente. Ci deve essere stato qualcosa che Agnese non ha apprezzato nel tono della richiesta, infatti si gira (di spalle, per così dire) verso mia cognata e alza la coda sulla sua borsetta. Una spinta sul fianco scongiura il disastro. Ormai il sole si è abbassato e andiamo a fare una passeggiata sull’argine. Gli ospiti e Agnese raccolgono more, io sambuco. Inoltrandomi nella macchia, lungo una pista di animali, scopro un vecchio melo inselvatichito (tipo golden), qualche avellano e un paio di mirabolani, raccolgo una sporta di frutti, che Agnese mostra di gradire. Terrò per me qualche mela come fonte di pectina per la confettura di sambuco e un sacchetto di nocciole. Purtroppo, nel terreno umido, scopro anche la prova dell’arrivo di cinghiali nella zona. Per orti e campagne un vicino così maleducato non è una bella notizia. A fine della giornata Agnese rientra (da sola!) nel recinto e viene rifornita per la notte di acqua e foraggio. Un dubbio: tanta socievolezza e arrendevolezza significa che è sulla strada buona per “fidarsi” e ricevere un addestramento di base, o sta considerandosi un po’ troppo “umana”, e quindi, in futuro, potrà essere più difficile da gestire? |
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