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Tornando a quell'asino da corsa di Bruseghin Hope il 15-Lug-2008 in Generica | |
post un po' leggero, ma sicuramente apprezzato da asini e asinari, sportivi e non. Il resto -se volete- a questo indirizzo: http://urlin.it/11629 ASINO Il mio primo asino era un’asina. Piera. Era già lì, a Piadera, una terrazza obliqua sopra Vittorio Veneto, prima che ci andassi ad abitare con Alessia, che – sia chiaro – non è un’asina, ma la mia compagna. Indigena, tranquilla, forte: sto parlando di Piera, la capostipite, che ha sopportato dolori atroci, in silenzio, prima di morire. E’ stata sepolta con una cerimonia semplice, che le sarebbe piaciuta. L’ultimo asino è il numero 24, ed è un vero asino. E’ grigio, tosto e - in un certo senso - sudamericano. Siccome si chiama Omar, ha un nome perfetto. Dagli asini c’è sempre da imparare, anche nel ciclismo. Intelligenti, sensibili, intuitivi. Orgogliosi. E con il loro carattere, che tramandano, che ereditano. Obbediscono solo se sono convinti in quello che devono fare, altrimenti protestano. Ciascun asino con la sua personalità, la sua voce, i suoi modi. |
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