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Racconti popolari de-ragliando il 19-Feb-2008 in Generica | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Metto di seguito due storielle trovate su un libro di racconti popolari che ho comprato ad una fiera di paese, con un asino tra i protagonisti. Buona lettura! Il nonno il nipote ed il somaro. Una mattina il nonno, il nipote ed il somaro partono per andare al mercato in paese. Il nonno sull’asino e il nipote a piedi, pochi passi e il nipote inciampa, cade e si sbuccica un ginocchio. “Nonno, nonno, mi fai montare sul somaro, mi fa male il ginocchio…?” dice subito il nipotino. Il nonno capisce che è solo una scusa del nipotino per montare sul somaro, ma essendo stato bambino anche lui… “Va bene, monta sul somaro!”. Al primo gruppo di case che incontrano sulla via, tre vecchiette vedono passare il trio e subito: “Non c’è più rispetto per noi anziani! Un vecchio con le gambe stanche a piedi e un giovane con le gambe energiche a riposarsi sull’asino! Ah, povero mondo…” Così il nonno dice al nipote: “Via per far zittire queste donnine sai che si fa? Monto anche io sul somaro…” E il cammino prosegue. Al bivio per il paese incrociano un fattore a cavallo: “Che modi son codesti? Povera bestia, in due sopra un asino!” Così il nonno scende di nuovo dal somaro e così anche il nipote…”Si scende tutt’e due, così finalmente ci lasceranno in pace!” Invece appena entrati in paese un bottegaio sulla porta della sua bottega: “Ma vedi oggi come gira il mondo!? Le bestie invece di farle lavorare si portano a spasso…”. Allora il nonno al nipote: “Hai capito come va nella vita? Te fai sempre come ti sembra bene, tanto come fai fai, trovi sempre chi ti critica!” L’asino e il maiale Agosto, poco prima del tramonto l’asino torna dal lavoro nei campi e corre nella stalla, stanco sudato e polveroso. Subito si mette a mangiare quel poco che gli tocca per cena. Dallo stalletto accanto “grunch..grunch..” fa il maiale. “Povero somaro, che vita la tua… Tutto il giorno a lavorare nei campi, sotto al sole o alla pioggia a durar fatica! Io invece sto tutto il giorno a riposarmi, mi rotolo nel fango tranquillo e beato, e dormo quanto voglio!” L’asino fa finta di non sentire, si sdraia e buonanotte. La mattina seguente di buon’ora l’asino riparte per lavorare. Torna a sera e via a mangiare. Subito il maiale “grunch..grunch.., povero somaro, che vita la tua… Tanta fatica per mangiare quasi niente! A me invece danno da mangiare di tutto, guarda qua che bella pancia ho messo su!” L’asino di nuovo si butta a terra e si addormenta, come se non avesse neppure sentito. Il giorno dopo è un giorno duro per l’asino, si inizia l’aratura. A sera torna stanco morto, polveroso, col mal di zoccoli e il torcicollo. E già sa che il maiale… “grunch..grunch.. Povero somaro, che vita la-“ Non gli lascia neppure finire la frase e : “Oh bellino, dai retta: ma che sei per caso lo stesso maiale dell’anno scorso te?” |
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