Scrivo qui perchè in questi due giorni le sensazioni sono state molte e non riconducibili ad una sola traccia.....
Partiamo Ilaria ed io senza grandi aspettative rispetto al Convegno, certo farsi quasi mille chilometri in un giorno e mezzo, però useremo il tempo per programmare le novità del Progetto Ettaro, per capire questa crisi economica che ci aggredisce a tutti i livelli come ci cambia , quali scelte ci fa modificare....
Il viaggio diventa piacevole e neanche tanto lungo, però ...azzz arriviamo con 15 minuti di ritardo al rifugio degli asinelli, ma dopo la cazziata del Capo c'è la gioia dell'incontro con i nostri amici e miti ( si Mora è un mito più che un'amica)....
Rifugio degli asinelli: da vedere, mi ha ricordato una Dynamo Camp per asini, precisione, competenza , cura dei particolari, amore per gli animali, la domanda nasce spontanea: ma quanto costa? però bello e utile che ci sia.
Finalmente si va a cena!
un incanto , aspettiamo Burro ma invano, ci consoliamo con una bottiglia di bianco!
La cena è splendida per la scoperta di sapori nuovi e per la voglia di approfondire la nostra conoscenza.....
Convegno:
arriviamo alle nove in questa aula magna, leggo il numero dei relatori e so già come andrà a finire: non ce la farò, mi domando ma qui quanto si prendono sul serio, vedo al tavolo dei relatori il Capo e mi rilasso forse non tanto... mi sbagliavo.
Iniziano le relazioni:
Le prime , forse anche per la freschezza sono entusiasmanti. Il veterinario / psicologo ha dato fornito un quadro sulla mente dell'asino che apre la nostra mente.
... Ci addentriamo nella mediazione, le parole sono importanti, si parla di terapia, le esperienze sono tutte in quella direzione, ( non ho capito il coaching cos'è ma avrò tempo)..... ( a proposito di parole usare poliandicappato come traduzione è ormai una bestemmia in Italia )
Pranzo arrivo/iamo stanchi, troppi i relatori, troppo faticosa la doppia traduzione seguente.
Il coordinatore/ideatore/mediatore .... si presenta e ci presenta la realtà italiana della terapia assistita con gli asini, Platero ha già scritto e precisato qui da noi le proposte di legge avanzate e già operative in alcune regioni, mi nasce immediatamente una domanda, ma chi prepara le leggi può essere quello che ti fornisce gli attestati ( a pagamento s'intende) per essere in regola.
Si parla di compresenza delle quattro figure... tutto giusto sulla carta, ma quante perplessità , non sarebbe più facile e veloce creare commissioni regionali che attestino il buon lavoro svolto dalle tante piccole realtà?...terreno fluido..
Ho vissuto le stesse situazioni tanti anni fa con le strutture ricettive per minori in difficoltà nella regione toscana, con annessa legge regionale, quanta fatica inutile...
Comunque sono solo sensazioni del momento, su cui riflettere ed approfondire , la stanchezza aumenta, i portoghesi sono in realtà olandesi che stanno in portogallo....1 2 3 Ilaria ora basta si parte!
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| CommentiIn questo momento ci sono 34 commenti | |
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| | | Inserito da Spirit il 13-Ott-2014 alle 20:10:11
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | condivido le tue perplessità frasid sui castelli rigidi e freddi di nomi, figure, certificazioni e autorizzazioni che appartiene al mondo della carta ma si allontana a mio avviso parecchio dalla realtà, a cui una dinamica fluida si adatterebbe meglio e produrrebbe più risultati... sarebbe carino ci parlassi delle difficoltà burocratiche che si incontrano in un progetto come il vostro a Montesecco e dei vincoli che vi limitano e a volte impediscono di lavorare per bene (se ci sono), ... e così alche altri se hanno qualcosa da riferire, sarebbe un confronto utile ed interessante, che parte dal basso, dalla realtà, anziché dall'alto, gli uffici della carta e degli interessi...
Per quanto riguarda il corso ho imparato, per fortuna e/o mio malgrado, che la maggior parte delle lezioni sono poco rivolte all'utente ma molto all'autoaffermazione del relatore e della sua carriera di relatore, pagato spesso più o meno 2 euro al minuto e a volte anche più. Per fortuna ogni tanto ci sono dei relatori veri e delle relazioni veramente rivolte all'utente, all'ascoltatore, e quelle valgono più di intere giornate a convegni, spero che nella vostra giornata ce ne siano stati molti di relatori veri e pochi relatori da curriculum
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| | | Inserito da bruno il 15-Ott-2014 alle 09:10:20
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Intanto grazie francesco di aver descritto come sono andate queste due giornate a noi che non abbiamo potuto partecipare. Anche se dalla tua descrizione, e da alcuni commenti, sembra che, tranne alcuni interventi, il convegno sia stato un po noioso poichè basato sulla burograzia. Penso però che il fatto di unire le varie organizzazioni interessate all'asino, ad un confronto, sia stata comunque una cosa importante.
Insomma, convegno a parte, anche questa volta di sei fatto riprendere dal capo! Ma sei proprio un discolo, ah,ah,ah.
Nessuna foto della visita al rifugio?
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| | | Inserito da icaro il 15-Ott-2014 alle 19:10:09
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Una proposta provocatoria (ma credo utile a molti):
In Italia si fanno tanti convegni, si chiacchiera tanto, si fanno corsi di avvicinamento agli asini, di trekking, pet-therapy, si danno attestati di partecipazione a pagamento, chiamando professoroni anche dall’ estero, e, magari, non si ascolta chi con l’ asino ci sta insieme facendo attività di diverso tipo da diversi anni. Sta diventando un business e chi vuole intraprendere un attività con gli asini non ha modo di avere le giuste informazioni.
Il sito di raglio.com è molto importante, con un gran numero di iscritti e tanti fra loro che hanno grande esperienza per quanto riguarda ad esempio i trekking (Mora), gli attacchi e la gestione degli asini (Raglia, Elcholo), la salute e le malattie (Spirit), la costruzione di attrezzature e cura degli zoccoli (Lakai), l’ addestramento e chi più ne ha più ne metta…. Sarebbe utile ed interessante se raglio promuovesse un "convegno" pratico-teorico sulle varie esperienze dei suoi iscritti e non, e che si concretizzasse magari con un libro che potrebbe scrivere Platero…
Si potrebbe lavorare molto sulla pratica e di teoria trattare solo gli argomenti utili alla gestione dell’ asino come: cosa si intende per lavorare con gli asini, come ci si avvicina agli asini, differenze fra femmine, stalloni e castroni, il gioco dell’ amicizia, il rispetto reciproco, l’ atteggiamento del capo branco (chi sposta chi), le differenze caratteriali fra un asino e l’ altro (asino difficile, stressato, maltrattato, oppure coccolone e lento, più o meno pauroso ecc.), la giusta alimentazione e la cura degli zoccoli, capire quando l’ asino ha problemi e come intervenire. ecc.
La mattina potrebbe essere dedicata totalmente al lavoro pratico con dimostrazioni di vario genere condotte dagli asinari esperti che porteranno le attrezzature con le quali lavorano e magari anche i propri asini.
A completare le spiegazioni teoriche si potrebbe proiettare anche dei filmati a tema integrandoli con spiegazioni e commenti.
A fine “convegno”, si potrebbero raccogliere le impressioni di tutti i partecipanti da inserire poi nel libro.
Questo “convegno” non sarà a pagamento ma si può trovare una formula per la quale siano garantiti i rimborsi spese di tutti i “relatori”
La durata potrebbe essere di due giorni (sabato e domenica)
Se questa proposta fosse condivisa ci si potrebbe attivare subito per la sua realizzazione.
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| | | Inserito da renato25 il 29-Ott-2014 alle 10:10:34
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Mi piace la proposta di Icaro! Credo tuttavia che non sia un'alternativa ad iniziative come quella di Biella ma un'INTEGRAZIONE NECESSARIA e obbligatoria per chi si voglia occupare di Terapia e non solo educazione o attività mediata.Credo che un asinaro non si possa improvvisare terapauta ma ANCHE che un terapauta non si possa improvvisare asinaro.
HEIDIEPETER chiede chi sono le quattro figure(responasabile di progetto,medico veterinario,referente di intervento e coadiutore dell'animale) e descrive perfettamente quella del coadiutore (con l'asino devi respirarci insieme tutti i santi giorni per poterlo conoscere e lasciarti conoscere).Non è che queste figure devono essere presenti contemporaneamente durante l'attività con l'asino ma servono pe fare un progetto a monte su un determinato utente.
Tralasciando i dubbi e perplessità già espressi sull'autoreferenzialità emersa a Biella che condivido, ribadisco che non basta conoscerea a fondo l'asino per fare attività ma molto spesso è necessario coinvolgere altre figure e avere altre competenze di riferimento: quando lavoro con un bambino autistico devo sapere come comunicare con lui (attraverso la CAA per esempio e vi assicuro che tradurre in immagini tutto ciò che per noi è verbalmente scontato è un lavoraccio da fare prima), devo poter avere gli strumenti per aiutarlo ad integrare e generalizzare l'esperienza che ha fatto con l'asino, devo sapere che per quel bambino unico e speciale un banale antecedente(per esempio il cambio di colore di una longhina) può scatenare una crisi di aggressività o di malessere, devo sapere che spesso hanno problemi sensoriali e il tocco del pelo dell'asino non è detto che risulti inizialmente piacevole.Quando lavoro con uno psicotico compensato devo domandarmi quanto un raglio di un asino possa toccare sue corde interne e generare stati d'ansia (mi è successo)o anche che quell'asino troppo bigio forse non è il compagno ideale di un depresso.Quando un mio utente sceglie un asino o si lascia scegliere da un asino,dopo scopro sempre che c'è un perchè non detto che mi fa capire molte cose di lui:questo "perchè" lo scopro parlando con altre figure (educatori,genitori,psichiatra ecc) che gli girano intorno(lavoro di rete).Sono tutti elementi che se voglio parlare di TERAPIA devo considerare.Altrimenti con l'asino faccio altro, anche se questo altro è bello, piacevole,rilassante,divertente e chi più ne ha più ne metta, ma non lo chiamo onoterapia.
Inoltre, non di poca iportanza, saper strutturare un progetto e creare rete ci permette di accedere ai finziamenti....e non è poco in un periodo come questo!
Poi che per far tutto questo non si debba per forza frequentare corsi sponsorizzati ad hoc, è un altro discorso.
Ecco perchè credo veramente nell'integrazione dei percorsi quindi aspetto con ansia il corso proposto da Icaro!!!! (le sue cavezze da lavoro non hanno eguali !)
ps. aggiungo che se si rifarà il convegno a Biella o altro in zona che vi interessasse la mia casa ha posti letto liberi qua e là :-).
Elena ( psicoterapeuta con il disturbo ossessivo-compulsivo di spalare cacca di asino almeno due volte al giorno)
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| | | Inserito da platero il 29-Ott-2014 alle 11:10:31
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Condivido pienamente ciò che ha scritto Elena, che ringrazio davvero tanto per la chiarezza e "serenita" con cui si è espressa.
Ciò che maggiormente condivido è il termine INTEGRAZIONE.
Termine che ho utilizzato parlando al tel con Roberto (Icaro), quando lui pubblicò questo Blog, e dopo che mi ero scritta questi appunti:
"Serve che ci siano dei corsi pratici per le persone che vogliono intraprendere il percorso di "studi" (che, giustamente, DEVE comprendere anche la teoria!!!) come coadiutore equide, ma che non hanno le basi pratiche per poter gestire e lavorare in sicurezza con un animale (cavallo e asino).
Tali corsi pratici devono porsi come preliminari, propedeutici ai corsi organizzati dai varie enti e associazioni, non devono essere in contrapposizione, in concorrenza a questi !!!
I corsi pratici dovrebbero essere proposti ai suddetti enti e associazioni, i quali, se mettono dei paletti, dei requisiti di ammissione ai propri corsi di "coadiutore equide" * possono indicare, suggerire, far sapere ai candidati che ancora non hanno sufficiente esperienza, che esistono dei centri (es. Ranch Margherita, ma ne possono nascere e già ce ne sono, anche altri) ove il candidato può fare un corso per imparare la pratica di base per poter poi essere ammesso al percorso formativo di coadiutore equide di quell'ente o associazione. Se poi il candidato ha il vicino di casa che gli insegna tutto, tanto meglio. Se va in un maneggio e si fa insegnare lì le cose di base, altrettanto bene. Non deve necessariamente fare un corso, deve saper gestire e lavorare con degli equidi. Il come lo impara, sono affari suoi e all'ente o associazione non deve interessare.
Ritengo che non sia corretto, né opportuno, criticare in maniera generalizzata gli enti e le associazioni che organizzano i corsi come sono adesso, piuttosto, a mio parere, sarebbe ragionevole proporsi in maniera collaborativa e non polemica, offrendo un servizio che vada a colmare una lacuna, attualmente riscontrabile (e io lo attesto) nei corsi in atto.
Ma l'ente non può obbligare il candidato a fare quel corso da Tizio, piuttosto che da Caio. L'ente, se mette un paletto di ingresso ai suoi iscritti al corso per "coadiutore equide", deve dire: voi, come requisito all'ammissione, dovete saper fare questo e questo. Sarà poi il candidato che, per acquisire conoscenze pratiche, andrà a fare un corso propedeutico, di pratica, da qualche parte, magari nel maneggio di Tizio o nella fattoria di Caio o presso il Ranch Margherita.
Ma allora è quello che già esiste! I famosi "stage" del Ranch Margherita, che tanti hanno proficuamente frequentato.
Un convegno fatto tra "noi di Raglio", in cui tutti volontariamente mettiamo a disposizione le nostre competenze nei vari settori e aspetti pratici, credo che non coinvolgerebbe chi, in futuro, vorrà iscriversi ai corsi in coadiutore equide.
Sarebbe, credo, un convegno tra noi e non avrebbe contatti con la realtà dei corsi organizzati dai vari enti e associazioni.
Forse gli interlocutori dovrebbero essere proprio questi enti.
*credo che la direzione che verrà presa dai percorsi formativi sarà quella di separare il percorso coadiutore cavallo da quello coadiutore asino. Infatti chi intende lavorare con il cavallo deve possedere nozioni di equitazione e saper cavalcare alle tre andature, conoscere imboccature ecc. Quindi i possibili corsi di cui si parla qua su raglio.com sarebbero rivolti solo a chi vorrà lavorare esclusivamente con l'asino, ma finora i due percorsi -asino e cavallo- in molte realta formative sono ancora uniti, pertanto sono richieste competenze e abilità con entrambi gli animali.
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| | | Inserito da icaro il 29-Ott-2014 alle 20:10:03
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Scusate io sono un po cervellone , ma il lavoro terapeutico, di come si deve agire nelle varie tipologie dei malati chi lo deve fare gli specialisti, dottori psichiatrici ecc.. o chi porta l'asino e non è che un asinaro,certo deve eseguire le varie fasi, credo che dovrebbe essere lo psichiatra dire qual'è la lunghina piu' adatta, il colore dell'asino avere il pelo lungo o corto, il raglio non è a carica ma ci possono essere tante circostanze, allora ci vuole non un asino, ma a disposizione svariati e addestrati per poterli intercambiare .Chi porta l'asino non è un terapeuta e il terapeuta non conosce l'asino.Se fosse cosi' allora non vedo la necessita' dei corsi se no per avere l'attestato di partecipazione che dovrebbe essere anche utile.Non è per fare polemica tutt'altro per avere informazioni e che possa comprendere un poco.CON L'ASINi DEVI STARCI IN SIEME TUTTI I SANTI GIORNI, DORMIRCI PARLARGLI ASCOLTARLI PER POTERLI CONOSCERE A FONDO ANCHE I VARI CARATTERI.è vero. Ripeto per capire un po l'argomento | | | | | | | | |
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| | | Inserito da renato25 il 30-Ott-2014 alle 10:10:18
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Caro Icaro, sarai pure cervellone ma gli asini li conosci molto bene! E ho fatto tesoro di tanti consigli tuoi e di Cristiana sull'addestramento!
Intanto una fondamentale differenza tra terapia e attività assitita con asini è negli obiettivi :nel primo caso saranno specifici per quel particolare utente (es. abbassare il livello d'ansia, incrementare l'autonomia nel prendere piccole decisioni ecc) e più generico nel secondo(es offrire uno spazio di benessere e serenità). Non è che una cosa è meglio o più importanete dell'altra, semplicemente sono diverse .
Senza tirare in ballo come dovrebbe essere impostato un progetto e un'equipe in modo ideale vediamo cos'è il minimo indispensabile da fare.In pratica cosa succede? Metti che arriva al Ranch la richiesta per fare un'attività specifica con Pino, un adulto che arriva da un centro residenziale psichiatrico. Allora tu Icaro Asinaro collabori con me Terapeuta(che si spera ne sappia qualcosa di asini o almeno di pet therapy): ci incontriamo e io ti parlo di Pino, ti racconto un po' di lui e su cosa vorrei si lavorasse, ti dico se ha delle paure,com'è il suo modo di comunicare,se ci sono circostanze che gli creano ansia ecc. Tu Icaro cominci a pensare quale dei tuoi asini potrebbe andar bene, magari c'è bisogno di un asino che è in grado di sopportare improvvisi rumori o i modi un po' bruschi di un omone che non controlla bene i suoi movimenti, magari c'è bisogno di un asino che ama farsi toccare le orecchie perchè il suddetto omone inizialmente accetta di toccare solo quelle. Insieme insomma costruiamo la situazione migliore per quell'utente. Facciamo finta che Pino abbia inizialmente paura di avvicinarsi all'asino: in questo caso io terapeuta e tu asinaro possiamo pensare a come fare. Per esempio inizialmente si fa fare a Pino dei lavori all'esterno del paddock in modo che si cominci ad abituare alla vista dell'asino, poi con una lunga longhina si può fare in modo che Pino fuori dal paddock tenga l'asino all'interno, pian piano la longhina si accorcia e Pino entra nel paddock e così via. Costruiamo proprio un percorso da fargli fare: può sembrare banale ma non lo è perchè Pino sta vincendo le sue paure, perchè Pino si sentirà imprtante quando l'asino farà quello che lui gli chiede, perchè quando Pino gli darà da mangiare, forse per la prima volta sperimenterà la respnsabilità di prendersi cura di qualcun altro mentre fino ad allora è stato lui soggetto passivo di cure. Ecco, io terapeuta posso aiutarti a leggere tutte queste cose e dirti ok, cotinuiamo a lavorare così che va bene, e ci porremo altri obiettivi per Pino.Tu asinaro sei responsabile del tuo asino, sei tu che devi dirmi che magari un tipo di lavoro che ti ho proposto stressa troppo il tuo asino,la tua attenzione è focalizzata sull'asino e devi garantire la scurezza. Sei tu asinaro che hai i contatti con il veterinario per tutte le vaccinazioni consigliate, la terapia vermifuga, ecc.
Ma allora nell'ora di attività pratica con Pino chi deve esserci?Pino ovviamente, tu Icaro e una figura professionale formata in terapia assistita con asini(es educatore in ambito socio sanitario) che ti affianca nell'attività. Ogni tanto si fa riunione con il responsabile del progetto (medico o psicoterapeuta) che supervisiona un po' l'andamento di Pino e registra in una cartella clinica i miglioramenti. Questo per quanto concerne la terapia vera e propria.
Ma dato che non esiste solo la terapia, tu Icaro puoi comunque fare molte altre attività che comunque hanno a che fare con il far star bene l'altro.
E poi hai la grande missione di portare avanti i tuoi corsi di addestramento che, testimoni mi riferiscono, hanno anche un alto coinvolgimento umano:dal Ranch si va sempre via con qualcosa in più e con la voglia di tornarci (foss'anche per un dolce improvvisato di ricotta,zucchero e grappa in buona compagnia. Slurp!)
ps. questa è la mia visione delle cose, è il modo i cui mi sento comoda per lavorare, pertanto opinabile e migliorabile.
Elena psycho
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