Le mie Festività sono iniziate con un bronchitone fin da venerdì, ma ciò non mi ha impedito di pensare alla nuova coppia. Per Natale, poi, a Poggio del Raglio molte persone ed io, grazie all'effetto degli antibiotici, mi sono potuto dedicare meglio a Luana e Pucciotto.
Era tempo che non li strigliavo per bene. Ho iniziato con Luana, che di fronte al pubblico è stata buonissima ed a prendersi tutto. Vista la situazione favorevole, ho voluto provare la sua reazione alla sella: dopo averla ben strigliata, ho preso il telo: essendo stato un po' maldestro e non accorto, si è subito spaventata. Mi sono avvicinato meglio e glielo ho fatto annusare. E' bastato poco per farselo appoggiare sulla groppa, ben steso. Poi ho preso la sella. L'esperienza precedente mi ha indotto a fagli annusare anche questa e così, via, su la sella. Luana è più grande di Pucciotto (la sella era per lui e Nerina), me ne sono accorto subito che ci serebbe stata necessità di modifiche. Infatti, ho provato col sottocoda, estendendolo al massimo, ma è sempre corto. Dobrò comprarne uno più lungo. Il sottopancia è regolabile, quindi non dovrei avere problemi.
Tutto questo non mi ha fatto notare la docilità e disponibilità di Luana alla nuova situazione: che sia già doma? Non so, anche quando andiamo a lunghina o, addirittura, senza, non mi sopravanza mai, sta sempre al suo posto. Appena avrò il nuovo sottocoda e le briglie, ne avrò conferma o meno (in effetti, Irene, quando l'abbiamo incontrata la prima volta, è montata su a pelo e senza briglie e Luana, con me alla lunghina, veniva ovunque.
Intanto, Pucciotto era in giro per erba. Lo chiamo, lasciando libera Luana, che però rimane vicino a me. Pucciotto, in un gioco tutto suo, compare dal bosco in velocità. Si ferma, lo richiamo, scalcia due o tre volte e comincia il suo raid selvaggio: a tutta velocità, tra lo stupore ed il timore dei presenti, comuncia il suo galoppo. Luana, richiamata dall'istinto, lo segue ed inizia un turbinio incomprensibile di traiettorie, di scalciate, di sterzate di lato, cambi di direzione. La meraviglia del galoppo di un asino, per chi non lo sa, è enorme. Per me, il suo ritorno in coppia dopo quasi cinque anni (era da quando Nerina e Pucciotto correvano incontenibili che non succedeva, perchè il povero Gustavo non reggeva che quanche decina di metri)è meglio dell'antibiotico.
Quando il turbinio finisce, Pucciotto, ricordandosi del primo richiamo, si avvicina per farsi strigliare. Ed io lo abbraccio. |