La domenica era stata, come sempre, bellissima. Per me, per chi c'era e per i miei asini. Tra l'altro, ora Pucciotto aveva, da due mesi, compagnia: Carmela era a farsi ingravidare. Gustavo era stato quasi tutto il pomeriggio vicino a me ed alla mia scala da cui coglievo ciliegie e, ogni tanto, ne assaggiava una. Poi era passato a giocare con due bambini, facendosi strigliare con serenità assoluta.
Era lui il mio amico fragile, sempre così, come lo descrivo ora. Si era abituato a stare diviso da Pucciotto, anche perchè spesso questo faceva valere la sua dominanza e lui ne soffriva. Il fatto di aver perso la mamma quando avena solo 4 mesi, forse lo aveva minato nel fisico: non riusciva a correre a perdifiato come fanno gli asini. Dopo poco aveva un affanno che certe volte impauriva. Ma era dolcissimo, a coccolare e farsi coccolare, ad essere curioso ed incuriosire con i suoi atteggiamenti, giocava sempre con la carretta piena di concio o vuota, accompagnandomi alla concimaia. Riconosceva Irene quando arrivava, sentendola da lontano, e ragliava, per farsi coccolare.
Lunedì sera sono arrivato a Poggio del Raglio verso le 18,00, per i miei asini e per l'orto. Ho visto Pucciotto nel recinto di Gustavo, senza Carmela, rimasta dalla sua parte. Ho preso mele e pane e sono andato alla stalla. Di solito, quando Pucciotto sconfina, Gustavo si nasconde dentro la stalla. Ma non l'ho trovato. Preso dall'ansia, mi sono guardato intorno: sotto la scarpata ho scorto, sdraiato, il sottopancia bianco di Gustavo: era morto, probabilmente da un infarto, per la paura o la fatica conseguente ad un attacco di Pucciotto. Sul corpo non aveva ferite particolarmente gravi: qualche graffio alle zampe ed all'orecchio, ma tutto nei limiti della normalità, se si può dire. Mi avvicino e scorgo il sangue nella bocca e nelle lacrime. Capisco che, forse, gli è scoppiato il cuore difettoso che aveva, per la paura, ripeto o per la fatica a tenere testa a Pucciotto. Era tardi, l'ho coperto, ho chiamato Paola e Irene che, piangendo, sono arrivate a salutare il loro amico fragile. La mattina dopo, con l'aiuto di alcuni, l'ho spostato ed è venuto l'addetto allo 'smaltimento' per portare via il suo corpo: il ricordo di lui, della sua fragile dolcezza, sarà duro da 'smaltire'. |
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| | | Inserito da max il 01-Giu-2012 alle 19:06:53
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Vi ringrazio tutti. Molti di voi conoscevano Gustavo. Sì, era quello al tavolino con me, era quello in braccio a Irene a due mesi, era quello che entrava in casa a curiosare ma con discrezione, era quello che, se eri intento a lavorare su qualcosa, magari piegato, ti veniva accanto adagiando il muso sulla schiena o sulle ginocchia, sempre in maniera dolcemente discreta, era quello che aveva voglia di correre, e quando provava scalciava felice, per poi fermarsi con l'affanno, era quello che, se lo avvicinavi per accarezzarlo e mangiava, rimaneva intento ad ascoltarti, fingendo di continuare a mangiare. Era Gustavo, che aveva preso l'indole di sua mamma, Nerina e come lei era discreto e docile, disponibile. Ultimamente, ormai cresciuto, era diventato ancor più disponibile, anche se spesso faceva volentieri dispetti per giocare, sapendo di farli. Ora Pucciotto, quando Carmela tornerà a casa sua, sarà solo: ho due gatti, ma non ci va molto d'accordo. Chissà cosa succederà? Tra l'altro è stato tutto così improvviso ed inaspettato: Pucciotto era anche lui docile ed era anche più trattabile. Chissà cosa si è scatenato.
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| | | Inserito da max il 21-Giu-2012 alle 18:06:18
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Ciao. Gustavo, ultimamente, ogni volta che tentava di correre o veniva disturbato da Pucciotto, si doveva fermare ed ansimava in maniera impressionante, a lungo. Una volta, addirittura, era stramazzato e, con fatica, sono riuscito subito a rialzarlo, ma è stato fermo a lungo ad ansimare. per questo ho parlato di infarto: il giorno prima stava benissimo, c'erano tracce di lotta nel suo recinto, dove ho trovato Pucciotto, non aveva ferite gravi apparenti ma solo morsi nei garretti e, un po', nel collo, quindi ho attribuito la cosa all'infarto. Fare l'autopsia non era possibile. Non so a cosa altro attribuire una morte così improvvisa. Tra l'altro, anche la mamma aveva problemi cordiorespiratori che l'hanno ammazzata, quindi.... | | | | | | | | |
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| | | Inserito da max il 14-Ago-2012 alle 11:08:31
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Salve. E' passato un po' di tempo dalla morte di Gustavo. Carmela è partita (mal volentieri) e probabilmente dopo 13 lune farà un nuovo asinello.
Pucciotto è rimasto da solo. Pare un po' depresso, ma la cosa più curiosa che ho visto è che le mosche non lo aggrediscono più: quando è partita Carmela, ho dpvuto curargli le zampe che erano state attaccare e ferite dalle mosche. Improvvisamente, poi, dopo qualche settimana, il pelo è libero da parassiti, le zampe si sono riprese velocemente.... Che incidano anche e molto le questioni ormonali (Gustavo, che non aveva 'tonsille', veniva infastidito meno dalle mosche).
Altra anomalia notata in Pucciotto in solitudine, è che raglia la notte. I 'vicini' me lo rimarcano spesso.
Per questo motivo ho deciso di trovargli una compagna.
Se qualcuno in zona mia (Siena e Arezzo e provincia) che legge, mi può aiutare, credo sia venuto il momento per far riprendere il povero Pucciotto, che è di nuovo tornato docile. Domenica annaffiavo gli ulivi (che siccità!) ed è stato a brucare sempre insieme a me, prendendosi le coccole).
Spero di trovare presto un'asinella in zona, anche con il vostro aiuto. | | | | | | | | |
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