Questo articolo forse potrebbe essere utile solo a quelle
persone che si dedicano agli zoccoli dei propri animali spingendosi a fare
qualcosa in più della semplice pulizia con l’utilizzo del nettapiedi.
E’ DOVEROSO RICORDARE CHE L’UTILIZZO DI CERTI STRUMENTI
DEVE PREVEDERE LA BUONA CONOSCENZA DELLO ZOCCOLO E METODO DI PAREGGIO, nonché la buona manualità nell’utilizzo dell’attrezzo stesso. Nel
dubbio è meglio lasciar perdere e rivolgersi a chi è addetto.
Fra i miei attrezzi ci sono anche diversi coltelli, a seconda della situazione
o necessità scelgo di utilizzare quello che ritengo più adatto, ad es. per
rifilare il fettone nelle lacune, utilizzo quello ad asola auto costruito in
modo che sia adatto agli zoccoli delle mie asine; |
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per eliminare le sfrangiature e le parti morte del fettone invece scelgo quello
da maniscalco classico … per intenderci, quello ricurvo col ricciolo, esistono
a doppio taglio ed a taglio unico che può essere destro o sinistro, in diverse
misure, diverso tipo d’ acciaio e diverse forme delle lame, anche i manici si
presentano in diverse forme e diversi materiali, ma soprattutto diversi prezzi
(da 2 a 80-100 euro); più d’una volta m’è capitato che nel parlarne, saltasse
fuori la difficoltà nell’affilarli, oppure che qualcuno mi chiedesse come faccio
per affilarli a dovere.
Devo precisare che ho una specie di venerazione per le lame e mi piace
maneggiarle e dedicar loro del tempo e passione, quindi faccio il possibile per
affilare i miei coltelli sempre a casa, con calma e con le varie pietre, di
diversi materiali e che hanno forme consistenza e pasta con grana diversa e
strati diversi, la scelta dipende dalla durezza dell’acciaio, dalla forma della
lama, dal tipo di filo che si vuole praticare.
Sul coltello a ricciolo, se il filo è quasi buono, in genere uso la pietra
ovale con grana finissima, oppure in caso di un filo danneggiato o se devo
riportare a miglior spessore e i biselli, a volte preferisco utilizzare delle
striscioline di carta abrasiva abbinata ad una tavoletta o ad un tubo, che
avendo una superficie circolare accompagna meglio la superficie della lama ed
agisce con miglior efficacia. |
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Fino a qualche tempo fa, legavo il manico del coltello ad una tavoletta fissata
nella morsa per fare in modo di poter agire con entrambe le mani e lavorare
come se stessi usando una lima; ovviamente per evitare che il coltello si
spostasse sollecitato dalle pressioni e dalle spinte impresse dal movimento del
mio lavoro, la legatura doveva essere ben stretta ed accurata, in pratica, succedeva
che il tempo impiegato per la legatura fosse quasi uguale a quello impiegato
per l’affilatura vera e propria. |
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poi per dare maggior stabilità provai ad incollare due tavolette che grazie ad
una sagomatura tenessero meglio il mio coltello |
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Un giorno che non trovavo uno spago, ho pensato che era giunto il momento di
trovare un modo per lavorare meglio risparmiando tempo, ho costruito il fissa-coltello.
Il materiale è poverissimo: una tavoletta, e due spezzoni
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ho affiancato i due spezzoni e c’ho appoggiato sopra il manico del coltello,
con una penna ho tracciato i contorni |
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ecco come appare il disegno |
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su ogni spezzone ho lavorato con una raspa semitonda perasportare le parti da eliminare |
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ovviamente ho fatto una prova di misura e dato che andavano bene, le ho incollate
e fissate con dei chiodini alla tavoletta, dopo qualche ora la colla era
asciugata e col segaccio ho tagliato le parti della tavoletta che sporgevano, quindi
rifinito prima con la raspa e successivamente con carta vetrata.
Per affilare il coltello è sufficiente incastrarlo nel supporto vincolato dalla
morsa |
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inoltre per evitare che durante le manovre, il coltello possa ribaltarsi, ho
sagomato un lamierino che incastrato fra le ganasce della morsa tiene fermo il
manico. |
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analogamente ho realizzato il manico del coltello destro,
che ovviamente è speculare al sinistro; |
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buone affilature. |
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